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Braga (Pd) a Fanpage: “Meloni ipocrita, ora condanna Israele ma non interrompe accordi militari con Netanyahu”

Per la prima volta da ottobre 2023, Meloni condanna pubblicamente un attacco israeliano a Gaza, ma solo dopo un attacco a una chiesa cattolica. La capogruppo Pd alla Camera Chiara Braga a Fanpage.it: “Governo condanna solo ora Israele, mentre continua a proteggere accordi militari con Netanyahu, anche di fronte all’accusa formale di crimini di guerra. Senza atti concreti sono solo dichiarazioni tardive”.
A cura di Francesca Moriero
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A quasi due anni dall’inizio dell’offensiva israeliana sulla Striscia di Gaza, il governo italiano ha per la prima volta espresso una condanna esplicita degli attacchi contro obiettivi civili palestinesi. La reazione è arrivata nella mattina di oggi, 17 luglio, dopo la notizia del bombardamento della chiesa cattolica della Sacra Famiglia, l’unico luogo di culto cattolico ancora presente a Gaza, già colpita in passato. Nel raid hanno perso la vita almeno tre persone e sei sono rimaste ferite, tra cui il parroco padre Gabriel Romanelli, colpito a una gamba: "Colpire luoghi di culto e persone inermi è un fatto gravissimo", ha dichiarato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando di "attacchi inaccettabili contro la popolazione civile". Anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha parlato di atti "non più ammissibili", auspicando che "sia giunto il tempo della pace".

Un cambio di tono, ma nessuna scelta concreta

Le parole pronunciate da Palazzo Chigi segnano un'evidente svolta nel linguaggio dell’esecutivo, rimasto finora assolutamente silenzioso o estremamente prudente di fronte ai bombardamenti israeliani, che secondo le Nazioni Unite hanno causato oltre 60mila morti, metà dei quali donne e bambini. Ma la condanna pubblica arriva soltanto dopo l’attacco a un simbolo della cristianità, e non si accompagna a misure politiche. A denunciarlo è Chiara Braga, capogruppo del Partito Democratico alla Camera, intervenuta oggi in Aula per chiedere, insieme a Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra, la sospensione del memorandum militare bilaterale tra Italia e Israele. Intervistata subito dopo da Fanpage.it, Braga ha criticato il ritardo e l’inconsistenza della reazione di governo: "Siamo vicini alla comunità cristiana di Gaza, che in questi mesi è sempre stata al fianco del martoriato popolo della Striscia. Ma dov’erano le parole del governo nei mesi scorsi, quando venivano colpiti ospedali, scuole, tende per sfollati, ambulanze, edifici ONU? Quando morivano migliaia di civili e oltre 18mila bambini? Una condanna a parole, se non accompagnata da scelte coerenti, rischia di diventare una dichiarazione ipocrita e di facciata".

"Meloni parla solo ora, ma non cambia nulla"

“La dichiarazione di Meloni arriva con molto ritardo e non ha prodotto nessuna conseguenza reale”, spiega Braga a Fanpage.it. “Non in Europa, dove l’Italia ha votato contro la sospensione dell’accordo di associazione UE-Israele, né in Parlamento, dove la maggioranza ha respinto la nostra richiesta di interrompere il memorandum sulla cooperazione militare”. La capogruppo ha poi continuato: "Non stiamo portando avanti una battaglia ideologica. Stiamo chiedendo un’assunzione di responsabilità politica e morale. Non si può parlare di pace e allo stesso tempo continuare a garantire coperture logistiche, industriali e diplomatiche a chi conduce operazioni militari che colpiscono deliberatamente civili, infrastrutture umanitarie, convogli dell'ONU".

Il memorandum militare Italia-Israele

Il memorandum di cooperazione tra Italia e Israele è stato firmato nel 2003 e rinnovato nel 2020; prevede collaborazioni nel campo della difesa, dagli scambi di personale all’addestramento, fino alla cooperazione industriale e tecnologica. Non è giuridicamente vincolante, ma rappresenta il quadro politico di riferimento per le relazioni bilaterali nel settore militare. Secondo Braga, il suo mantenimento è oggi inaccettabile, anche alla luce della richiesta avanzata dalla Corte penale internazionale di emettere un mandato di arresto per il premier israeliano Benjamin Netanyahu con l’accusa di crimini di guerra e contro l’umanità: "Continuare a intrattenere rapporti di cooperazione militare con un governo formalmente accusato a livello internazionale significa essere complici", accusa Braga. "Non si può più restare neutrali".

Le mozioni delle opposizioni sono state però respinte. Nessuna sospensione del memorandum, nessuna presa di distanza formale dalle azioni dell’esercito israeliano. Una scelta che secondo Braga rivela “l’indifferenza e la subalternità del governo Meloni”. “Non voglio pensare che servisse un colpo simbolico a una chiesa cattolica per scuotere le coscienze”, afferma la capogruppo dem. "Mi auguro però ci sia un risveglio di consapevolezza, ma le parole, da sole, non bastano. Servono atti concreti".

Braga: "L’Italia non può voltarsi dall’altra parte"

Braga assicura che la battaglia proseguirà: "Continueremo a insistere, in Parlamento e in Europa. Lo faremo accanto alle centinaia di migliaia di persone che in questi mesi hanno manifestato per il cessate il fuoco e la fine del massacro. L’Italia deve uscire da questa fase di irrilevanza diplomatica e assumere una posizione chiara nel rispetto del diritto internazionale". La deputata conclude con un monito: "Non è più tempo di parole di circostanza. L’unica dichiarazione credibile è quella che si accompagna a un’azione. Continuare a voltarsi dall’altra parte significa abdicare al ruolo che spetta all’Italia come Paese fondatore dell’Unione europea, costruita sul ripudio della guerra e sulla promozione dei diritti umani".

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