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Guerra in Ucraina

Boldrini a Fanpage.it: “La guerra non si risolve inviando armi, avanti con sanzioni e negoziati”

“La soluzione della guerra non sarà militare ma negoziale”, spiega Laura Boldrini in un’intervista a Fanpage.it. Per questo la deputata considera l’invio delle armi in Ucraina “una strada non percorribile”. Questo, però, non significa affatto essere amici di Putin: “L’ho sempre considerato un autocrate, mentre per Berlusconi, Salvini e Meloni era un riferimento politico”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Laura Boldrini, deputata ed ex presidente della Camera, ne è sicura: la guerra in Ucraina non si fermerà inviando armi. La parlamentare del Partito Democratico ha spiegato, in un'intervista a Fanpage.it, la sua posizione sulla strategia che l'Italia e l'Unione europea stanno seguendo per rispondere all'invasione della Russia. Le buone notizie arrivano dall'apertura europea ai profughi ucraini, con una direttiva mai applicata prima d'ora. Ma la parlamentare ci tiene soprattutto a marcare le differenze tra chi ha sempre definito Putin un autocrate e chi gli ha strizzato l'occhio.

Onorevole, la strada per risolvere il conflitto in Ucraina è mandare armi come stanno facendo Italia, Europa e in generale l'Occidente?

La soluzione non sarà militare ma negoziale. Inviare armi in un caso come questo non è la strada percorribile. Io ho votato a favore della risoluzione alla Camera di condanna dell’invasione dell’Ucraina da parte di Putin, ma, siccome si è votato per parti separate, al punto tre, sull’invio dell’invio delle armi in Ucraina ho avuto delle perplessità. Nella risoluzione si parla di de-escalation militare e a me sembra una contraddizione mandare armi. Così si va nella direzione opposta. Mi sono astenuta solo su quel punto.

Crede che possa essere stata male interpretata la sua astensione?

Da alcuni sì. Questa scelta non vuol dire in alcun modo che io sia a sostegno di Putin. È arbitrario, strumentale e fuorviante tirare questa conclusione. Sono anni che dico che Putin è un autocrate illiberale che schiaccia i diritti umani del suo popolo e che mette in atto una politica espansionistica pericolosa. Perché io non dimentico – anche per via del lavoro che facevo prima di essere eletta deputata – quello che è successo nel ‘99 in Cecenia e poi in Georgia. Per lavoro, negli anni ’90, feci pure una missione nella zona di confine tra l’Abcasia e la Georgia. Così come ricordo nel 2014 quando Putin ha invaso la Crimea, una violazione del diritto internazionale per la quale sono state poste delle sanzioni evidentemente troppo deboli. Ricordo anche che la guerra in Donbass va avanti dal 2014, con 14mila morti in quella regione. Conflitti che hanno tutti un’unica matrice: le mire imperialiste di Putin.

Anche chi vive in Russia e oggi protesta contro Putin rischia moltissimo…

Bisogna sostenere chi oggi protesta per strada, trovo eroiche quelle persone che pur rischiando l’arresto non si tirano indietro. Putin ha fatto approvare molte leggi che minano le libertà del popolo russo. Come ha compresso l’indipendenza delle associazioni e della stampa. Penso anche a quello che sta subendo la comunità Lgbt. Putin peraltro ha anche prolungato il suo mandato con modifiche della Costituzione, per rimanere più a lungo al potere. Un mese fa nel Comitato sui diritti umani della Camera, che presiedo, ho invitato la direttrice della Ong Memorial che è stata sciolta da Putin, il quale vuole anche riscrivere la storia della Russia. Insomma Putin in questi anni ha dimostrato ampiamente di essere un despota.

Se volesse cercare amici di Putin in Italia, poi, ce ne sarebbero diversi no?

Certo. Da Salvini, a Meloni a Berlusconi, passando per altri esponenti della destra, tutti hanno considerato Putin un riferimento politico, nonostante calpestasse i diritti umani e violasse il diritto internazionale. Solo oggi ne prendono le distanze e non fino in fondo.

In questo lei legge – al di là dell'aggressione militare – un vero e proprio disegno geopolitico di Putin?

Putin ha finanziato movimenti di estrema destra con l’obiettivo di indebolire l’Unione europea. Progetto politico a cui la destra italiana ha aderito. E ora Putin vuole "denazificare" l’Ucraina? Ha contribuito a inquinare la campagna elettorale che ha portato alla vittoria di Trump negli Stati Uniti con attacchi informatici e fake news. Il suo obiettivo è sostenere una rete mondiale di nazionalismi e sovranismi di cui fanno parte Trump, Bolsonaro, i sostenitori della Brexit e dentro ci sono anche esponenti dei partiti della destra italiana, i quali ipocritamente scoprono solo adesso chi è Putin. L’uomo è sempre lo stesso, non diverso da dieci giorni fa.

Ma allora questa guerra come si risolve?

Utilizzare lo strumento delle sanzioni è corretto e darà presto i suoi frutti, ma si può rendere queste misure ancora più stringenti specialmente nei confronti degli oligarchi. È giusto aver adottato il congelamento delle riserve della Russia così come il blocco dei sistemi di pagamento bancario. Hanno dovuto chiudere la borsa per non subire un crollo e il rublo in questi giorni ha perso peso. È un buon segno che alcune grandi aziende stiano lasciando la Russia. Tutto questo avrà un impatto interno, anche sul gradimento di Putin. Bisogna lavorare con più determinazione per individuare i punti di caduta di una mediazione realistica e quindi trovare una soluzione che fermi le armi. Non si può sperare in una vittoria ucraina sul terreno di guerra. Così si va solo verso morte e distruzione.

Se l'Unione europea ha fatto una scelta importante ed epocale sulle armi, va detto che l'ha fatta anche sull'accoglienza dei profughi che stanno arrivando e arriveranno dall'Ucraina…

È una buona notizia che l’Europa per la prima volta abbia deciso di applicare la direttiva europea sulla protezione temporanea, non era mai accaduto prima. Detto questo trovo inaccettabile quello che alcuni vanno dicendo, cioè che alle persone che lavorano in Ucraina ma vengono da altri continenti, in particolare dall’Asia e dall’Africa, vada interdetto l’accesso all’Unione europea. Per fortuna questa aberrazione non è stata accolta, ma chi l’ha proposta ha dimostrato cos'è il razzismo allo stato puro.

C'è chi dice che i profughi ucraini scappano da "una guerra vera", che ne pensa?

Non capisco come si possa arrivare a negare i fatti. Non c’è stata una guerra in Iraq? C’è o non c’è una condizione di pericolo in Afghanistan? E in Siria non si vive tra le macerie? Come si fa a dire che le persone che provengono da queste zone non sono veri rifugiati? Si nega un dato di fatto solo perché hanno la pelle di un altro colore? Le bombe uccidono e distruggono in Ucraina come ad Aleppo o a Kabul. Dire che gli ucraini sono veri rifugiati e chi proviene da questi Paesi no, è una vera menzogna dettata dal razzismo.

L'Italia e l'Europa saranno all'altezza di questa sfida? Accogliere significa anche integrare, non parliamo di persone che arriveranno per stare il tempo di un'estate…

Gli ucraini che arrivano fino in Italia è perché hanno dei contatti nel nostro Paese, probabilmente dei familiari, che però non è detto che riescano a ospitarli. Perciò ci sarà bisogno di un'accoglienza diffusa sul territorio, perché i rifugiati vorranno stare vicino al parente che lavora in Italia. Parliamo di persone che molto probabilmente poi cercheranno di integrarsi e di lavorare. La direttiva europea dice che verrà dato loro un permesso di soggiorno senza dover fare la procedura d’asilo. In questo l’Unione europea sta mostrando il volto migliore.

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