Berlusconi dopo la polemica su Mussolini precisa: “Fu una dittatura”

Dopo le sue parole su Mussolini che tranne le leggi razziali qualcosa di buono "l'ha fatto", Silvio Berlusconi nella Giornata della Memoria è costretto ad un dietrofront. E come spesso gli è accaduto, ha dovuto rettificare e chiarire il senso delle sue dichiarazioni. "Non ci può essere alcun equivoco sulla dittatura fascista, lo ribadisco, anche se pensavo che questo dato fosse chiaro per tutta la mia storia politica passata e presente" ha precisato l'ex premier. "Rivendico – continua la sua nota – anche il mio ruolo di amico storico di Israele, unico presidio di libertà e di democrazia nel Medio Oriente. Nulla può mettere in discussione questa mia convinzione profonda, che è la convinzione di una vita, testimoniata più volte nel corso degli anni. Mi spiace peraltro che qualcuno da sinistra abbia cercato di imbastire una speculazione politica sulle mie dichiarazioni, evidentemente con la finalità di fare campagna elettorale".
Intanto le risposte polemiche non si sono fatte attendere: dal Partito Democratico alla comunità ebraica italiana, numerosi gli attacchi all'ex presidente del Consiglio. >Daniele Nahum, vicepresidente e portavoce della Comunità ebraica di Milano e candidato alle elezioni regionali in Lombardia nella lista di centro-sinistra ‘Con Ambrosoli presidente' definisce "Molto gravi" le parole dell'ex premier su Benito Mussolini: "Un ex presidente del Consiglio ed esponente di uno dei maggiori partiti italiani – dichiara Nahum – non può esimersi dal condannare il fascismo nell'interezza della sua disfatta ideologica".