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Guerra in Ucraina

Berlusconi dice che la Russia ha già perso, ma ora l’Europa deve cambiare

Il leader di Forza Italia dice che Putin ha già perso la sua partita contro l’unità dell’Occidente, ma invita l’Europa a cambiare e a non dare per scontata la democrazia liberale.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Silvio Berlusconi ne è sicuro: la Russia ha già perso. Questo, però, non significa che l'Occidente abbia vinto. O almeno non del tutto. Il leader di Forza Italia ha scritto una lunghissima lettera pubblicata sul Giornale, in cui detta – dal suo punto di vista – la linea per le democrazie liberali. "Di fronte ad una innegabile aggressione da parte russa nei confronti di un Paese neutrale, di fronte ad una palese violazione del diritto internazionale e delle stesse regole in vigore anche in tempo di guerra, l'Europa e l'Occidente una volta tanto hanno saputo reagire in modo equilibrato, fermo e soprattutto unitario – sottolinea l'ex presidente del Consiglio – Da questo punto di vista, la Russia ha già perso la sua partita: se considera l'Occidente un avversario, oggi ha di fronte un avversario molto più unito e più determinato di quanto fosse accaduto negli ultimi anni".

Poi, però, Berlusconi spiega anche che "la crisi Ucraina ha reso evidente una realtà molto amara", ovvero che "la Russia è isolata rispetto all'Occidente, ma l'Occidente è isolato rispetto a tutto il mondo". E in questo il leader di Forza Italia rimpiange che i suoi "tentativi di portare la Russia nel campo occidentale siano stati boicottati da alcuni leader europei". Poi comincia una lunga riflessione storica a partire da un concetto: "La democrazia liberale, che noi diamo per scontata, è un sistema di governo che riguarda meno di un quarto della popolazione terrestre". Dopo un lungo passaggio che va dalle polis greche alla fine della guerra fredda, Berlusconi sottolinea: "Il nostro più grave errore sarebbe però di dare come scontato e definitivo un sistema che viene messo in discussione in gran parte del mondo".

"L'amara realtà – secondo Berlusconi – della quale dobbiamo prendere atto è che l'Occidente, per la mancanza di leadership autorevoli negli anni recenti e nel presente ma anche per scarsa fiducia in sé stesso, nelle proprie idee, nel proprio sistema di valori, non ha saputo creare né un sistema di alleanze né una proposta politica ed economica attrattiva paragonabile a quella avanzata dalla Cina". Inoltre gli Stati Uniti si stanno sfilando dal ruolo di "tutore della sicurezza collettiva", spiega ancora il leader di Forza Italia, perciò "l'unità politica e militare dell'Europa, tante volte invocata, diventa non più solo una scelta auspicabile ma una necessità ineludibile".

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