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Banche, al via i rimborsi per i truffati: 180 giorni di tempo per richiederli

Dal 22 agosto, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo, sono scattati i rimborsi per i truffati dalle banche. Sono 200mila i risparmiatori interessati, che avranno 180 giorni di tempo per compilare la domanda esclusivamente per via telematica sulla piattaforma gestita dalla Consap, e attiva dal 1 luglio.
A cura di Annalisa Cangemi
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Arrivano i rimborsi ai truffati dalle banche. Il decreto attuativo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 agosto. E dal 22 agosto sono scattati i 180 giorni di tempo per presentare la domanda di indennizzo. Come spiega il Sole 24 Ore, il risarcimento interesserà circa 200mila risparmiatori che potranno accedere al Fondo da 1,5 miliardi istituito dall'ultima legge di Bilancio, a firma Lega e M5S. Il Fir (Fondo indennizzo risparmiatori) è riservato alle vittime di crack di istituti bancari che hanno sede legale in Italia, messe in liquidazione dal 16 novembre 2015 al 1 gennaio 2018, a causa delle violazioni degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza, buona fede oggettiva e trasparenza (previsti dal Testo unico della finanza).

I titoli indennizzabili sono le azioni e le obbligazioni subordinate emesse da 11 banche: Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti, CariFerrara, Credito cooperativo padovano, Banca Brutia, Banca popolare delle province calabre, Banca di Paceco e Credito cooperativo interprovinciale Veneto.

La piattaforma online, gestita dalla Consap, in realtà è già disponibile dal 1 luglio, ma fino alla pubblicazione dell'ultimo provvedimento attuativo funzionava solo come portale informativo. I moduli per la richiesta di risarcimento sono reperibili online, e una volta compilati è possibile seguire tutto il processo dell'istruttoria, che una volta inviata parte immediatamente.

Esistono due ‘canali' per il risarcimento: una via semplificata è riservata a coloro che al 31 dicembre 2018 avevano un patrimonio mobiliare inferiore a 100mila euro (esclusi i titoli per cui si chiede l’indennizzo); e a coloro che nel 2018 avevano un reddito Irpef inferiore a 35mila euro. Un'altra via, meno automatica, è prevista per gli altri clienti truffati, che secondo le stime del Mef sono il 10%.

Come si fa la domanda

Dopo la registrazione nel portale la domanda va presentata esclusivamente per via telematica, inviandola unitamente agli allegati previsti. A partire dal 22 agosto 2019 è possibile presentare tutta la documentazione richiesta, entro i successivi 180 giorni. La domanda può essere presentata dagli aventi diritto interessati o da loro rappresentanti.

Chi può fare la domanda

Hanno diritto a ricevere l'indennizzo i risparmiatori truffati in possesso di titoli indennizzabili, i loro successori, per avvenuta morte dei risparmiatori, e i familiari (coniugi, uniti civilmente, conviventi more uxorio o di fatto, parenti entro il secondo grado) che hanno acquisito la titolarità dei titoli indennizzabili.

L'indennizzo previsto

Per quanto riguarda le azioni il rimborso ammonta al del 30 per cento del costo di acquisto delle azioni (inclusi gli oneri fiscali) entro il limite massimo complessivo di 100.000 euro per ciascun beneficiario; mentre per le obbligazioni sarà corrisposto il 95 per cento del costo di acquisto delle stesse (inclusi gli oneri fiscali) entro il limite massimo complessivo di 100.000 euro per ciascun avente diritto.

C'è però una clausola di favore: l'importo erogato sarà maggiore se negli anni 2019, 2020 e 2021 i rimborsi complessivi si rivelano inferiori alla previsione di spesa per l'esercizio finanziario. Tradotto: se dai bilanci si ottengono maggiori risorse rispetto a quelle destinate (525 milioni per ognuno dei tre anni), le percentuali corrisposte saranno incrementate.

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