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Concessioni balneari, le ultime notizie

Balneari, il governo rinvierà per un anno la messa a bando delle concessioni

Nel decreto Milleproroghe ci saranno una serie di novità sulle concessioni balneari: per la mappatura ci saranno cinque mesi in più, la messa a bando slitta di un altro anno.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Le concessioni balneari non saranno rimesse all'asta nemmeno l'anno prossimo. Il governo ha deciso, dopo una lunga trattativa e l'ultimo incontro tra esponenti di Fratelli d'Italia e i rappresentati della categoria, per un nuovo rinvio sull'annosa questione che tiene banco ormai da molto tempo. Nello specifico i rinvii sono due: il secondo, il più importante, è quello che riguarda la rimessa a bando delle concessioni, prevista dal governo Draghi per il primo gennaio 2024. Insomma, in teoria questo sarebbe dovuto essere l'ultimo anno, poi – per via della legge sulla concorrenza approvata dal precedente esecutivo – sarebbe arrivata la svolta richiesta a gran voce dalla Commissione europea. Niente di tutto ciò accadrà, invece.

Nelle scorse settimane, a proposito di concessioni, erano stati presentati diversi emendamenti al decreto Milleproroghe da parte di esponenti della maggioranza di governo. Nessuno di questi, però, era stato condiviso dall'esecutivo. Ora il centrodestra sembra pronto a convergere su quello firmato dal senatore Maurizio Gasparri, che prevede la proroga di un anno della messa a gara delle concessioni balneari, con la maggioranza che dovrebbe appoggiare l'emendamento in commissione. Perciò si scalerà al primo gennaio 2025.

"Si sta trovando un punto di sintesi su una vicenda complessa che si trascina da anni – ha commentato lo stesso Gasparri in mattinata – C'è una volontà politica di trovare una soluzione". Tecnicamente, alla fine, il rinvio dovrebbe essere contenuto in un emendamento dei relatori che conterrà le proposte di modifica di Lega e Forza Italia. Tra queste anche un altro rinvio: ci sarà tempo fino a luglio per l'esercizio della delega prevista dal disegno di legge sulla concorrenza sulla mappatura delle concessioni e sul divieto di procedere a bandi in attesa dei decreti attuativi sul riordino della disciplina in materia, che vanno emanati comunque entro febbraio.

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