Assemblea Onu appoggia la nascita dello Stato di Palestina, Israele e Usa contro: cosa dice la risoluzione

L'Assemblea generale delle Nazioni unite ha deciso di adottare la cosiddetta dichiarazione di New York: è un testo, lanciato questa estate da Francia e Arabia Saudita e già approvato da diversi Paesi, in cui si spinge per arrivare "il più in fretta possibile" alla nascita di uno Stato palestinese, in cui Hamas non abbia più alcun ruolo di potere nella Striscia di Gaza. I voti a favore sono stati 142, i contrari solo dieci. È un passo avanti significativo, almeno sul piano diplomatico. Tra chi ha votato contro, però, ci sono i due Paesi che hanno un impatto più diretto sulla questione: Israele e gli Stati Uniti. Favorevole l'Italia e gli altri Stati europei. "Stiamo tracciando un percorso irreversibile verso la pace in Medio Oriente", ha commentato il presidente francese Macron.
Cosa c'è nella risoluzione che l'Onu ha approvato sullo Stato di Palestina
La dichiarazione, lunga sette pagine, ribadisce più volte che l'unico modo per ottenere una pace duratura tra Israele e Palestina è la soluzione a due Stati. All'interno c'è una presa di posizione piuttosto generica, per quanto riguarda l'attacco dell'esercito israeliano nella Striscia: si condannano "tutti gli attacchi da qualunque parte nei confronti dei civili", citando sia l'attacco del 7 ottobre 2023 da parte di Hamas, sia gli attacchi di Israele, che "hanno portato a una devastante catastrofe umanitaria", e si chiede di fermare "l'uso della fame come arma di guerra".
Non appare il termine "genocidio", anche se si prevedono "misure restrittive contro i colonizzatori estremisti e violenti" e "entità e individui che supportano le colonie illegali" in Cisgiordania. Non si invitano nemmeno gli Stati dell'Onu a riconoscere individualmente lo Stato palestinese, come ha fatto il Parlamento europeo. Un allegato di diciotto pagine contiene un programma più dettagliato di proposte specifiche legate a ciascuno dei punti.
Il futuro di Hamas e di Gaza
Le Nazioni unite si sono impegnate ad agire in modo "concreto, in tempi definiti e con passi irreversibili" per raggiungere "il più in fretta possibile" la nascita di "uno Stato di Palestina democratico, sovrano, indipendente ed economicamente sostenibile, fianco a fianco con Israele, in pace e sicurezza". La Striscia di Gaza "è una parte integrante dello Stato palestinese", si legge nel documento, "e deve essere unita con la Cisgiordania", senza "occupazioni, assedi, riduzioni di territorio o deportazioni forzate". In questa fase, invece, "azioni unilaterali illegali stanno minacciando radicalmente la realizzazione dello Stato palestinese".
La posizione dell'Onu, poi, è che il potere in Palestina deve andare "solamente all'Autorità palestinese". Hamas invece "deve terminare il suo governo a Gaza e consegnare le armi all'Autorità". La dichiarazione chiede anche a Israele di "impegnarsi pubblicamente a sostenere la soluzione dei due Stati".
Gli Usa e Israele votano contro, Macron rilancia: "Un altro futuro è possibile"
Proprio il governo israeliano, però, è stato tra i dieci che hanno votato contro la dichiarazione. Insieme a Israele, anche gli Stati Uniti, che hanno definito il documento un "regalo ad Hamas", un "insulto alle vittime del 7 ottobre" che "trascina avanti la guerra". La delegazione Usa ha anche dato la colpa del fallimento dei negoziati estivi con Hamas alla Francia, che proprio in estate aveva annunciato l'intenzione di riconoscere lo Stato di Palestina. L'ambasciatore israeliano Danny Danon ha parlato invece di una "proposta vuota che ignora completamente la realtà" e "fornisce sostegno ad Hamas".
I contrari sono stati dieci in tutto: oltre a Israele e Usa anche Ungheria, Argentina, Paraguay e cinque isole del Pacifico (Micronesia, Tonga, Nauru, Palau e Papua Nuova Guinea). Tra i favorevoli, invece, si è schierato il governo italiano insieme a tutti gli altri europei e la grande maggioranza del mondo. Dodici gli astenuti.
"Un altro futuro è possibile. Due popoli, due Stati: Israele e la Palestina, che vivono fianco a fianco in pace e in sicurezza. Attuarlo spetta a noi!", ha commentato sui social il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron. "Insieme, stiamo tracciando un percorso irreversibile verso la pace in Medio Oriente. Francia, Arabia Saudita e tutti i loro partner saranno a New York per concretizzare questo piano di pace alla Conferenza sulla soluzione dei due Stati".