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Assegno unico, oggi scade il termine per aggiornare l’Isee e ottenere la maggiorazione: cosa cambia

Scade oggi, 28 febbraio, il termine per aggiornare il proprio Isee attraverso la presentazione della Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica), per ricevere da marzo l’Assegno unico e universale per i figli maggiorato in base alla propria fascia reddituale.
A cura di Annalisa Cangemi
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Oggi 28 febbraio scade il termine per presentare la Dichiarazione sostitutiva unica per il calcolo dell'Isee, che permette di ottenere da marzo l'Assegno unico e universale per i figli maggiorato in base alla propria fascia reddituale. Chi non lo fa entro la giornata di oggi, e percepiva già l'assegno, dal prossimo mese, pur avendo diritto alla cifra aggiuntiva, riceverà soltanto la cifra minima, poco più di 50 euro.

La misura, di cui beneficiano 5,4 milioni di famiglie con figli, da febbraio ha infatti registrato una rivalutazione legata all'aumento dell’inflazione (a un tasso di 8,1%): le quote 2023 andranno da un minimo di 54,1 euro a un massimo di 189,2 euro al mese, in base al numero dei figli e al valore Isee del nucleo familiare. Quest'ultimo però deve essere rinnovato appunto attraverso la presentazione della Dsu aggiornata.

Alla data del 20 febbraio 2023 Inps aveva già ricevuto circa sei milioni di Dsu, a fronte di 11.856.654 inviate durante tutto il 2022. Chi ha anticipato i tempi, aggiornando l'indicatore tra gennaio e febbraio, ha ricevuto l'assegno unico calcolato sulla base dell'ultima dichiarazione disponibile fin dalla mensilità di febbraio.

L'adeguamento all'inflazione interessa sia gli importi sia le soglie Isee. Dunque la quota minima per ciascun figlio sale a 54,1 euro dai precedenti 50, mentre la massima da 175 euro dale fino a 189,2. Così come la fascia Isee entro cui poter ricevere il valore più alto sale da 15mila a 16.215 euro per ciascun nucleo familiare; mentre la soglia per ottenere la quota più bassa passa da 40mila a 43.240 euro.
Ma la rivalutazione, come ricorda il Corriere della Sera, spetta anche alle maggiorazioni imposte dalla legge. Ad esempio, quella sul secondo percettore di reddito da lavoro, nel caso in cui siano entrambi i genitori a lavorare, sale da 30 a 32,4 euro; quello per le madri under 21 da 20 euro arriva a 21,6.
Per coloro che hanno fino a 27mila euro di Isee l'assegno passa da 125 a 135 euro, per coloro che hanno fino a 32mila euro di Isee sale da 100 a 108 euro. Mentre per coloro che hanno un Isee fino a 37mila euro l'assegno aumenta da 75 a 81 euro. Per coloro che hanno un Isee dai 43.240 euro in su, si passa da 50 a 54 euro di assegno. Le tabelle Inps con tutti gli adeguamenti dovrebbero essere diffuse nei prossimi giorni.

Da marzo in arrivo anche il conguaglio

Dal prossimo mese è previsto anche il conguaglio: in pratica l'Inps elabora un riepilogo delle mensilità accreditate nel corso dell'anno passato, da marzo 2022 a febbraio 2023, valutando se ci sono somme pagate in più o in meno, sanando così le diverse situazioni. La procedura riguarda ad esempio le famiglie monogenitoriali e i percettori di Reddito di cittadinanza, che attendono gli arretrati della misura del periodo in cui non era ancora disponibile il modulo Rdc/Com/Au con cui le famiglie dovevano comunicare le informazioni essenziali per il calcolo dell'assegno. Con l'aggiornamento dell'Isee però per alcuni percettori questa operazione potrebbe comportare una riduzione dell'importo mensile.

Le maggiorazioni della legge di bilancio 2023

Con l'ultima legge di bilancio sono state decise delle maggiorazioni per l'assegno unico e universale, che scattano a partire dal mese di febbraio. Per ottenerle i nuclei familiari devono rientrare in una delle seguenti condizioni:

  • devono avere quattro o più figli a carico (l'aumento forfettario crescerà da 100 a 150 euro)
  • devono avere almeno tre figli di età compresa tra uno e 3 anni, se hanno l’Isee pari a 40mila euro (l'incremento è del 50% per ciascun figlio)
  • devono avere uno o più figli di età inferiore a un anno (maggiorazione del 50%)
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