Anche i Giovani Democratici denunciano Beppe Grillo

All'indomani della denuncia presentata da Luca De Vecchi, Piercamillo Falasca e Giovanni Susta nei confronti di Beppe Grillo, accusato di istigazione di militari a disobbedire alle leggi, a sporgere denuncia sono anche i Giovani Democratici, organizzazione giovanile del PD. Ad affermarlo, in una nota su facebook, è il segretario Fausto Raciti: "Ho appena depositato ai Carabinieri di Roma una denuncia nei confronti di Beppe Grillo ai sensi dell'articolo 266 del Codice Penale". L'articolo in questione, per l'esattezza, recita: "Chiunque istiga i militari a disobbedire alle leggi o a violare il giuramento dato o i doveri della disciplina militare o altri doveri inerenti al proprio stato, ovvero fa a militari l'apologia di fatti contrari alle leggi, al giuramento, alla disciplina o ad altri doveri militari, è punito, per ciò solo, se il fatto non costituisce un più grave delitto, con la reclusione da uno a tre anni [c.p. 115, 265, 272]. La pena è della reclusione da due a cinque anni se il fatto è commesso pubblicamente. Le pene sono aumentate se il fatto è commesso in tempo di guerra. Agli effetti della legge penale, il reato si considera avvenuto pubblicamente quando il fatto è commesso: 1. col mezzo della stampa, o con altro mezzo di propaganda; 2. in luogo pubblico o aperto al pubblico e in presenza di più persone; 3. in una riunione che, per il luogo in cui è tenuta, o per il numero degli intervenuti, o per lo scopo od oggetto di essa, abbia carattere di riunione non privata".
"Vi chiedo – spiegava Beppe Grillo in un post, rivolgendosi a polizia e carabinieri – di non proteggere più questa classe politica che ha portato l'Italia allo sfacelo, di non scortarli con le loro macchine blu o al supermercato, di non schierarsi davanti ai palazzi del potere infangati dalla corruzione e dal malaffare. Le forze dell'Ordine non meritano un ruolo così degradante. Gli italiani sono dalla vostra parte, unitevi a loro. Nelle prossime manifestazioni ordinate ai vostri ragazzi di togliersi il casco e di fraternizzare con i cittadini. Sarà un segnale rivoluzionario, pacifico, estremo e l'Italia cambierà”. Il post del leader del Movimento 5 Stelle aveva scatenato un vespaio di polemiche. In molti avevano ritenuto inopportune le frasi del comico.