Alfano boccia la patrimoniale per aumentare stipendi: “Casa e risparmi non si tassano”

Aveva fatto molto discutere la proposta lanciata dal segretario della CGIL Susanna Camusso di “utilizzare la leva fiscale” nell’ottica della redistribuzione del reddito. Lo strumento suggerito era quello della patrimoniale: “Pensiamo che con misure attente a non colpire il ceto medio si possano recuperare svariati miliardi l'anno […] pensiamo di tassare solo i grandi patrimoni, non la casa dell'operaio che per comprarsela ha acceso un mutuo”.
La proposta era stata applaudita a sinistra, ma era stata accolta con molta freddezza nel Partito Democratico (in particolare dalla componente renziana), dove la discussione sulla patrimoniale è da sempre molto divisiva. Oggi però una “mano” alla maggioranza l’ha data il ministro dell’Interno Angelino Alfano, che ha esplicitato il no del suo partito a ogni ipotesi di questo tipo. “Se verrà proposta la patrimoniale la legge di Stabilità non avrà il nostro voto”, ha spiegato il ministro in una conferenza stampa a Montecitorio dedicata proprio al tema delle politiche economiche, aggiungendo: “'Ogni tanto come se fosse un tic della sinistra italiana, si torna a parlare di patrimoniale e siccome la leader della sinistra sindacale italiana, della Cgil, ha parlato di patrimoniale, io anticipo che se c’è la patrimoniale non ci siamo noi”. Nella lettura del leader del Nuovo Centro Destra, infatti, “la patrimoniale impoverisce gli immobili e i sacrifici degli italiani”, mentre la casa va “rivalutata, perché se non riparte avremo un calo dei consumi e un crollo del settore dell'edilizia”.
La casa, ha chiosato Alfano, “costituisce il perno attorno a cui ruota la valorizzazione del patrimonio degli italiani, e siamo dalla parte opposta di chi propone la patrimoniale perché impoverisce gli immobili e la ricchezza di cui gli italiani beneficiano dopo tanti sacrifici”.