video suggerito
video suggerito

Airbnb, la multinazionale cerca un accordo con il Governo: “Con noi impossibile evadere”

Il country manager del colosso degli affitti brevi ha dichiarato di essere intenzionato a trovare un accordo con il Governo italiano per permettere la regolarizzazione delle posizioni fiscali degli utenti che guadagnano attraverso l’affitto della propria casa grazie ad Airbnb. “La cedolare secca è però troppo semplicistica, non potrebbe trovare applicazione”, spiega Stifanelli.
A cura di Charlotte Matteini
52 CONDIVISIONI
Model Molly Sims at Airbnb's Hello LA event at The Grove on Monday, September 30, 2013 in Los Angeles.

L'emendamento "anti-Airbnb" torna a far discutere. Infilato nella legge di bilancio la scorsa settimana dal Partito Democratico, nonostante la contrarietà del presidente del Consiglio Matteo Renzi continua a resistere, anche se è stato per ora temporaneamente accantonato a causa delle polemiche. Adesso Airbnb scende in campo e chiede un accordo all'esecutivo Renzi, una soluzione che possa permettere ai cosiddetti host, in maniera semplice, di poter regolarizzare la propria posizione con il Fisco italiano: "Noi siamo d’accordo con l’idea e speriamo in una soluzione, ma la proposta presentata era più una web tax che altro, troppo semplicistica", ha dichiarato il country manager italiano di Aibnb, Matteo Stifanelli. Airbnb, nella visione del Ceo Lehane, è una piattaforma che non solo permette ai vari host di mettere in vetrina i propri appartamenti per provare ad affittarli in maniera sicura e controllata, ma è anche soprattutto un'opportunità che molte persone sfruttano per integrare il proprio reddito, di fatto dando una possibilità ulteriore di guadagno a coppie, single e famiglie.

Airbnb non vuole sottrarsi all'Erario italiano, stando alle dichiarazioni del country manager italiano, ma vorrebbe comunque trovare un accordo semplificato che permetta agli utenti di poter regolarizzare la propria posizione senza però dover sottostare a tutti gli obblighi fiscali attualmente esistenti. La proposta attualmente accantonata dal Governo prevedeva una cedolare secca con prelievo automatico del 21%. Nulla di troppo complicato, ma l'idea viene considerata da Airbnb troppo semplicistica e non correttamente calibrata per un mercato flessibile come quello degli affitti brevi. "Si era configurata più come web tax che altro. Avrebbe imposto a noi di conoscere in anticipo la situazione fiscale delle persone, ma noi non siamo un braccio dell’Agenzia delle entrate. Il dibattito comunque continuerà e arriverà una soluzione", dichiara Stifanelli, rilevando però che le proteste degli albergatori, che sostengono che grazie ad Airbnb gli utenti possono facilmente evadere, facendo di fatto concorrenza sleale alle strutture alberghiere sparse nel Belpaese, e che hanno calcato la mano affinché venisse introdotto questo emendamento nella legge di bilancio sarebbero in realtà prive di fondamento. "Con Airbnb tutte le transazioni sono tracciate elettronicamente, non è decisamente la piattaforma consigliata per chi vuole evadere", spiega Stifanelli. Al momento, però, la situazione appare in stallo e l'emendamento al momento risulta accantonato e non si sa quale sarà il suo destino. Rimane il fatto, però, che nonostante le polemiche scoppiate nelle scorse settimane, Airbnb si sia detta disponibile a trovare un accordo che possa soddisfare entrambe le parti in causa.

52 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views