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Il più lungo assedio della storia moderna, una ferita che l'Europa non può dimenticare.
Tra il febbraio 1992 e l'aprile 1996, per tre anni e dieci mesi, Sarajevo fu stretta nella morsa di quello che è universalmente riconosciuto come uno degli assedi più lunghi della storia bellica recente. Non solo per la sua durata, ma anche per la sua spietatezza, l'assedio della capitale bosniaca si è distinto come uno degli eventi più crudeli del XX secolo.
La particolare conformazione fisica della città, circondata da colline strategiche, la rese un bersaglio micidiale e incredibilmente letale per la popolazione civile intrappolata al suo interno.
L'Inchiesta di Milano riapre la pagina
Questa drammatica pagina di storia, avvenuta a due passi dall'Italia, torna oggi alla ribalta della cronaca per un'evoluzione giudiziaria che scuote le coscienze. La Procura di Milano, come abbiamo raccontato nei giorni scorsi, ha aperto un fascicolo contro cittadini italiani che sarebbero stati presenti sulle alture che circondavano Sarajevo dopo il materiale raccolto dallo scrittore Ezio Gavazzeni
Il dettaglio agghiacciante è emerso: si tratterebbe di "turisti" della guerra. Persone che, sul lato controllato dalle forze serbo-bosniache, avrebbero pagato per recarsi sulle colline e sparare sulla popolazione civile. Un vero e proprio "Safari umano" finalizzato all'omicidio.
Il quesito degli stranieri e la ricerca della verità
È proprio partendo da questa notizia che si riapre un'indagine più ampia, volta a non dimenticare le responsabilità storiche di quanto accaduto in Bosnia. L'attenzione si focalizza ora sulla potenziale presenza di cecchini stranieri all'interno o nei pressi della capitale bosniaca. L'obiettivo è duplice: onorare la memoria e comprendere fino a che punto questi "ospiti" venuti da fuori abbiano contribuito al massacro.
Le prime prove a sostegno di questa tesi provengono da fonti dirette e da dichiarazioni rese ai tribunali internazionali.
Oggi, ripartiamo dalla testimonianza diretta di un pompiere che ha rilasciato dichiarazioni formali alla Corte Internazionale proprio in merito alla presenza di questi presunti turisti omicidi.
La testimonianza incredibile di chi ha vissuto l’orrore
A dare peso e volto alla drammatica esperienza dell'assedio c'è una testimonianza raccolta in esclusiva da Fanpage.it: Kanita Focak ha vissuto l'intera durata dell'assedio di Sarajevo, con i suoi figli piccoli, la sua voce è carica di un'importanza storica pazzesca.
La donna conferma non solo come la popolazione sapesse della presenza di individui venuti da fuori per compiere questi atti, ma racconterà anche un episodio incredibile e crudele subito personalmente da lei e da suo figlio.
Una storia dimenticata ma che deve essere ancora raccontata in tutti i suoi dettagli.