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Da un lato c'è Giorgia Meloni, che si intesta tutti i successi che il settore turistico sta avendo con il suo governo. Dall’altro c'è Elly Schlein, che punta il dito contro i prezzi sempre più alti e gli stipendi da fame che costringono tanti italiani a rinunciare alle ferie. Insomma, sotto Ferragosto il tema delle ferie e del caro ombrellone continua a scaldare il dibattito.
La leader del Pd, Elly Schlein, in un’intervista con La Stampa aveva detto che le spiagge vuote fossero la cartolina del governo Meloni: cioè il governo di un Paese in cui i costi esplodono, mentre i salari frenano, e le persone si trovano costrette a rinunciare alle ferie.
Giorgia Meloni non si è lasciata scappare l’occasione di ribattere. Lo ha fatto con un post sui social in cui ha scritto: “Ritengo vergognoso che, pur di attaccare il Governo, certa opposizione diffonda notizie false, danneggiando l’immagine e gli interessi dell’Italia. Negli ultimi giorni, tra le diverse uscite, anche la segretaria del Pd Elly Schlein ha lasciato intendere che il turismo italiano fosse in crisi. Peccato che, poche ore dopo la sua uscita, i dati ufficiali del Viminale – tratti dalla banca dati ‘Alloggiati web’ della Polizia di Stato – abbiano certificato l’esatto contrario, con arrivi in crescita e milioni di visitatori nelle nostre strutture ricettive. Alle mistificazioni e alle falsità costruite a tavolino rispondono i numeri e la verità. Chi ama davvero la propria Nazione non la scredita davanti al mondo per convenienza politica. Noi continueremo a lavorare per renderla ogni giorno più forte, attrattiva e orgogliosa di sé”.
Al di là di questo botta e risposta e delle polemiche politiche, sicuramente sui costi e sui prezzi qualcosa sta succedendo. E non solo per le spiagge. Ad esempio, il Codacons, l’associazione che riunisce i consumatori, ha raccolto dei dati che ci parlano di un aumento del 35,9% sui prezzi dei biglietti aerei (per quanto riguarda i voli nazionali) di un 10,9% di quelli dei traghetti e di un altro 10,3% dei pacchetti vacanza, sempre in Italia. Insomma una stangata non indifferente per i consumatori, che a fronte di questi aumenti si possono trovare anche costretti a rinunciare del tutto alle vacanze.
Però allora i dati del Viminale? Cioè quelli citati dalla premier che parlano di milioni di arrivi? Andiamo a vedere i numeri. Secondo questo database a giugno gli arrivi sarebbero stati 21.680.741 contro i 19.660.297 del 2024. Quindi un +10,2%. A luglio invece 23.997.082 contro i 22.951.500 dell'anno scorso: anche qui un aumento, anche se più contenuto, del 4,5%. Nei primi dieci giorni di agosto anche si registra una crescita: 7.944.284 rispetto ai 7.021.408 dei primi dieci giorni del 2024, un 13,1% in più.
Una specifica però. Questi sono dati che non sono pubblici, sono stati dati in anteprima dall’Ansa da questa piattaforma, Alloggiati Web dove le strutture ricettive registrano gli ospiti. Vengono segnati i check-in, per capirci, ma non sappiamo da dove provengono questi turisti, se sono italiani o stranieri e in che zone si sono concentrati, se al mare o in montagna. Insomma, per quanto ne sappiamo tutti questi aumenti potrebbero essere trainati dai turisti provenienti dall’estero, e non ci racconterebbero granché quindi della situazione economica degli italiani, se si possono permettere di andare in vacanza o meno.
Come ha spiegato bene il sito Pagella Politica, comunque, è troppo presto per tirare le somme di questa estate. Sicuramente se guardiamo in generale al 2024, a tutto l’anno, il turismo in Italia è cresciuto. Però in questa tendenza positiva il peso dell’estate è sempre più contenuto. Insomma, anche il modo in cui si fa turismo sta cambiando. Una cosa che non sembra cambiare troppo invece, sempre prendendo spunto dalle polemiche di questi giorni, è lo sfruttamento dei lavoratori stagionali. Che continuano a denunciare paghe da fame, condizioni di lavoro estenuanti e abusi contrattuali uno dietro l’altro.
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