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Adescava bambini nelle chat dei videogiochi e chiedeva loro foto nudi: “Sono malato”

Un ventottenne adescava bambini di dieci anni utilizzando le chat dei videogiochi: dopo aver conquistato la loro fiducia, gli chiedeva foto delle parti intime. Arrestato dalla polizia di Cagliari, agli agenti che sono andati a perquisire la sua abitazione avrebbe detto di “essere malato”. L’appello: “Non lasciate i bambini da soli a giocare con le consolle collegate a internet”.
A cura di Davide Falcioni
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Un ragazzo di 28 anni è stato tratto in arresto dalla polizia di Cagliari perché ritenuto responsabile di detenzione di materiale pedopornografico, pornografia minorile e adescamento di minorenni. Le indagini sul conto del giovane hanno avuto inizio due mesi fa e sono state condotte dal Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Cagliari, coordinato dal dirigente Francesco Greco. L'inchiesta è stata aperta a seguito delle denunce delle mamme di due bambini che si erano accorte che i loro figli intrattenevano conversazioni, inizialmente tramite la chat di una console per videogiochi e poi con successivi contatti trasferiti sull’applicativo di messaggeria istantanea, con una persona che chiedeva loro di inviargli fotografie delle loro parti intime.

Il 28enne ha adescato due bambini di appena dieci anni: prima ha conquistato la loro fiducia, quindi ha intrattenuto con loro conversazioni apparentemente innocue, poi ha chiesto che gli spedissero foto nudi o in cui mostravano le parti intime, tuttavia fortunatamente è stato scoperto.

Successivamente gli inquirenti hanno scoperto il coinvolgimento anche di un altro bambino, anche lui avvicinato durante una partita on line. Dopo aver fatto amicizia con lui, il 28enne gli ha pagato una ricarica per un videogioco e in cambio si sarebbe fatto inviare foto del minore nudo. A tradire il presunto pedofilo sono state le telefonate notturne che i minorenni facevano con lui, durante le quali chiedeva fotografie e video espliciti. La madre di uno dei ragazzini ha sorpreso il figlio nottetempo e tentando di capire con chi stesse parlando ha poi trovato la chat con i messaggi. In diverse occasioni, spacciandosi una volta per 16enne e una volta per un bambino di 9 anni, è entrato in chat di gruppo di Whatsapp allargando la possibilità di trovare nuove "prede".

“Lo so sono malato”, avrebbe detto il 28enne agli agenti quando due giorni fa sono andati a perquisire la sua abitazione e ad arrestarlo. In passato il giovane era stato indagato per un'altra vicenda legata alla pedopornografia, ma la sua posizione era poi risultata marginale. In questo caso, a quanto emerso, l’uomo voleva incontrare uno dei bambini: lo hanno precisato gli investigatori spiegando che questo elemento li ha convinti a dare un'accelerazione alle indagini, coordinate dal Pm Gaetano Porcu. Gli stessi investigatori hanno anche chiarito che il minore non si è mai presentato all'appuntamento.

Appello ai genitori dalla Polizia Postale – “Non lasciate i bambini da soli a giocare con le consolle collegate a internet. Anche i videogiochi possono diventate un canale per chi cerca di adescarli”, l’appello lanciato dal dirigente del compartimento della Polizia postale di Cagliari, Francesco Greco, durante la conferenza stampa sull'arresto del presunto pedofilo che adescava i minori nelle chat dei videogiochi. “I genitori devono fare attenzione – ha detto Greco – verificare con chi giocano e con chi parlano. Notate anche gli episodi strani: ad esempio una ricarica da parte di un estraneo può nascondere, come abbiamo visto, dell'altro”. È la prima volta in Italia che viene arrestato un uomo che utilizzava le chat dei videogiochi per adescare minori e recuperare materiale pedopornografico.

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