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Parigi, bambino ebreo aggredito in strada. Macron: “E’ un attacco a tutta la Francia”

Il bimbo indossava la kippah e stava camminando per le strade di Sarcelles, quartiere in cui vive una numerosa comunità ebraica.
A cura di Davide Falcioni
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Un bambino di 8 anni di religione ebraica è stato aggredito ieri mentre andava a fare ripetizioni di matematica alle porte di Parigi: il bimbo indossava la kippah e stava camminando per le strade di Sarcelles, quartiere in cui vive una numerosa comunità ebraica. Stando alle prime ricostruzioni, due giovani nascosti dietro un cespuglio avrebbero sbarrato la strada al piccolo per poi scaraventarlo a terra e picchiarlo. Nel compiere l'aggressione i due ragazzi non avrebbero pronunciato nessun insulto ma le autorità giudiziarie non hanno dubbi sulla matrice del gesto e hanno aperto un fascicolo per violenza con l'aggravante dell'antisemitismo.

L'episodio di violenza è stato duramente condannato anche dal Presidente della Repubblica Emmanuel Macron, che senza usare mezzi termini ha parlato di "un attacco contro l'intera Repubblica". "Ogni volta che viene aggredito un cittadino francese per via della sua età, appartenenza o per la sua confessione, è come se venisse aggredita l'intera Repubblica", ha scritto il Presidente, aggiungendo che "è tutta la Repubblica che si schiera accanto ai francesi di confessione ebraica per combattere con loro e per loro contro questi atti ignobili”. Il bimbo aggredito è rimasto a casa e non ha dovuto essere ricoverato.

A Sarcelles, dove vivono quasi 15mila ebrei francesi, sono frequenti episodi di violenze e attacchi antisemiti. Lo scorso 10 gennaio una bambina ebrea che stava andando a scuola è stata malmenata da un uomo incappucciato. Le associazioni e il Concistoro avevano denunciato l'aggressione ma in quel caso la procura non aveva riconosciuto l’aggravante dell'antisemitismo. François Pupponi, ex sindaco socialista di Sarcelles, denuncia una “escalation”. “Le autorità – spiega Pupponi – devono rendersi conto dell’aggravarsi della situazione e prendere misure per evitare nuove aggressioni”.

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