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Paraplegico condannato a morte, il Pakistan vuole impiccarlo sulla sedia a rotelle

I giudici hanno stabilito che l’esecuzione di Abdul Basit deve essere conforme alle norme penitenziarie del Paese che prevede che il condannato stia in piedi, così ora le autorità locali stanno facendo di tutto per cercare di trovare una soluzione giuridica o tecnica per poterlo impiccare.
A cura di Antonio Palma
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Abdul Basit è un detenuto paraplegico in sedia a rotelle su cui da anni pende una condanna a morte per omicidio in Pakistan. Le varie esecuzioni fino a questo momento sono state sempre sospese anche se all'ultimo momento proprio perché l'uomo, paralizzato dalla vita in giù, non può mettersi in piedi sul patibolo come prescrive il regolamento carcerario. Ma ora le autorità locali stanno facendo di tutto per cercare di trovare una soluzione giuridica o tecnica e poter impiccare il 43enne sulla sedia a rotelle. L'ultima sospensione dell'esecuzione, emessa dal presidente pakistano Mamnoon Hussain, è scaduta alla fine del gennaio scorso e ora la famiglia dell'uomo teme che il nuovo stop alla pena capitale non possa arrivare in tempo.

"Mio figlio è come un uomo già morto, vogliono impiccare un uomo morto", ha dichiarato la madre di Basit, la signora Nusrat Perveen, ricordando che il figlio è rimasto paralizzato in carcere dopo aver contratto la meningite in cella nel 2010. L'uomo infatti è nel braccio della morte dal 2009, con l'accusa di aver ucciso un uomo in una disputa finanziaria. La Corte suprema del Pakistan l'anno scorso ha ribadito che l'esecuzione di Basit deve essere conforme alle norme penitenziarie del paese in materia di procedure di esecuzione e ora le autorità si stanno conformando alla sentenza con l'obiettivo di eseguire la pena.

Per questo i familiari di Abdul Basit e le organizzazioni di diritti umani si sono mobilitate per chiedere una grazia ricordando che l'uomo è ormai molto malato. Dopo l'incontro con Basit nella prigione di Faisalabad, la madre ha raccontato che il figlio ha perso molto peso ed è ormai scheletrico. "Invece di interrogarsi sulla crudeltà connaturata con la pena capitale i funzionari pachistani stanno scervellandosi su come impiccare un uomo su una sedia a rotelle" hanno denunciato le Ong.

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