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Palermo, si fingeva guaritore e palpeggiava minorenni: condannato colonnello dell’esercito

L’uomo faceva parte di un gruppo di preghiera con un religioso, anche lui a processo, ma si spacciava per guaritore ed esorcista convincendo alcune vittime a sottoporsi a quelle che lui definiva “preghiere di liberazione” che prevedevano pesanti palpeggiamenti.
A cura di Antonio Palma
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Nell'ambito della sua attività in un gruppo di preghiera, si sarebbe spacciato per guaritore ed esorcista, avvicinando alcune ragazze, anche minorenni, e arrivando a palpeggiarle pesantemente con la scusa di praticare riti di liberazione e purificazione. Per questo un alto ufficiale dell'esercito, all'epoca dei fatti colonnello in una caserma di Palermo, è stato condannato oggi dal Tribunale del capoluogo siciliano a sei anni di reclusione per violenza sessuale. Il pm Giorgia Righi che sosteneva l'accusa, aveva chiesto per lui una condanna a dieci anni ma a causa del rito abbreviato scelto dall'imputato e di alcune aggravanti escluse durante il processo, la pena emessa dal Gup è stata più mite.

Il giudice per le udienze preliminari Marco Gaeta, infatti, ha escluso per il colonnello l’aggravante contestata dell’aver commesso gli abusi  come appartenente alle forze dell’ordine e in più uno degli episodi di violenza sessuale sui cinque contestati è stato derubricato in tentativo di violenza. Le vittime degli abusi sessuali son due ragazzine minorenni che con i loro racconti, nell'aprile del 2016, hanno dato il via all'inchiesta che ha portato sul banco degli imputati anche un religioso che sarà processato separatamente davanti ai giudici della seconda sezione del Tribunale di Palermo.

Le vittime hanno raccontato agli inquirenti che l’ormai ex ufficiale le convinceva di essere possedute dal demonio, costringendole, in quella che lui definiva una "preghiera di liberazione", ad avere rapporti sessuali. "Se non metti le mani nelle parti intime non ti liberi dal demonio", avrebbe affermato il militare alle vittime. Quando queste ultime mostravano qualche perplessità sulla pratica, il militare avrebbe anche detto loro che "era il diavolo che parlava e che lui invocava il demone della lussuria".

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