Padova, devono essere operati: coniugi ottantenni ricoverati nella stessa stanza
Si erano presentati in ospedale insieme lamentando lo stesso identico problema di salute e dopo le visite i medici hanno scoperto che dovevano essere operati entrambi per la stessa patologia. Così è venuto quasi naturale all'asl locale preparare per loro una degenza particolare, quasi "formato famiglia", ricoverandoli insieme, nella stessa stanza, e sottoponendoli a intervento chirurgico a pochissimi giorni di distanza l'uno dall'altro in modo da farli stare insieme il più tempo possibile. È la storia di una coppia di anziani coniugi veneti sposati da 55 anni, l'80enne Emanuele e l'85enne Fulgenzia, ricoverati nei giorni scorsi all'Ospedale Madre Teresa di Calcutta di Monselice, in provincia di Padova. Da tempo i due non riuscivano più a camminare lamentando forti dolori agli arti inferiori che nemmeno le cure a cui si erano sottoposti erano riusciti a lenire così si erano presentati insieme, accompagnati dalla figlia, all'ambulatorio del reparto di Ortopedia
In ospedale, dopo aver compreso il loro problemi e accertato la necessita di una operazione chirurgica, hanno deciso di accoglierli in maniera decisamente particolare. "I dolori nell'ultimo anno avevano ridotto di molto la loro autonomia deambulatoria. Avevano provato diverse cure mediche e riabilitative ma senza beneficio. Dalla visita è emerso che entrambi risultavano affetti da una grave forma di artrosi all'anca. In questi casi l'unica soluzione è un intervento chirurgico di protesizzazione" ha spiegato il dottor Gianluca Bisinella , a capa dell'Unità Operativa Complessa di Ortopedia e Traumatologia dell'ospedale veneto.
"Il loro morale era a terra" ha ammesso il dottore, raccontando: "A questo punto ho lanciato la proposta di operarli la stessa settimana, in due giorni diversi, e di ricoverarli insieme nella stessa stanza in modo da ricostituire l'ambiente domestico, facilitando i parenti nell'accudimento". Per i due è stata allestita una stanza a soli due letti, sono stati operati, e tra qualche giorno, sempre insieme, verranno dimessi. "La qualità di un'organizzazione sanitaria si misura non solo con l'appropriatezza e l'efficacia delle prestazioni rese, ma anche con l'attitudine ad accogliere i pazienti, in particolar modo i più anziani e fragili, con quella disponibilità e quella tenerezza con le quali ciascuno di noi vorrebbe, da malato e da degente, essere trattato" ha dichiarato il direttore generale dell'Ulss 6 Euganea Domenico Scibetta, concludendo: "La terapia deve andare a braccetto con l'empatia: la qualità dell'assistenza si misura anche con il termometro dell'umanità".