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Omicidio Presta, un selfie 8 giorni prima di morire: “Mio marito mi ha ridotta così”

Raffaella Presta è stata ammazzata a fucilate dal marito il 25 novembre scorso a Perugia, nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Pochi giorni prima aveva inviato una foto al fratello e a un’amica per mostrare il suo volto tumefatto: l’aveva aggredita suo marito.
A cura di Susanna Picone
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Francesco Rosi dopo l'omicidio della moglie.
Francesco Rosi dopo l'omicidio della moglie.

“Ho fatto una cosa grave a mia moglie, venite”: lo scorso 25 novembre, proprio nella giornata contro la violenza sulle donne, avrebbe usato queste parole Francesco Rosi, un uomo che ha chiamato i carabinieri per confessare che aveva appena ucciso la moglie Raffaella Presta con due colpi di fucile. L’omicidio è avvenuto a Perugia. “Stiamo ricostruendo le vite di entrambi i coniugi e il movente più accreditato è quello della gelosia”, ha dichiarato qualche ora dopo il colonnello Cosimo Fiore. Subito dalle testimonianze di amiche e conoscenti della vittima, un avvocato di 43 anni, è emerso che la donna era stata già vittima di violenza in passato da parte del compagno, che mai però aveva denunciato. Le botte di Rosi le avevano provocato anche la rottura di un timpano. Alle amiche la donna aveva inoltre detto che non sarebbe più andata a lavorare perché lui la voleva a casa. Adesso, a qualche giorno dal femminicidio di Perugia, sarebbe emersa un’altra prova di quelle violenze dell’uomo nei confronti di sua moglie. Raffaella Presta, scrive il Corriere della Sera, otto giorni prima di morire aveva mandato un selfie al fratello e a un’amica per mostrare quello che le aveva fatto suo marito. Il volto era tumefatto, pieno di lividi. Lui, l’uomo che otto giorno dopo l’ha uccisa a fucilate, l’aveva picchiata.

Per paura del marito usava una sim comprata di nascosto – Quella foto la donna l’aveva mandata tramite whatsapp utilizzando una sim che aveva comprato di nascosto dal marito. Un dettaglio raccontato dal fratello della donna che – si legge nelle cronache di www.tuttooggi.info – ha detto appunto che la sorella aveva così paura del marito da aver preso quella scheda per confidarsi con le persone più care. Insieme alla foto aveva scritto un messaggio che più o meno recitava così: guardate come mi ha ridotta. “Incidente domestico, diciamo”, avrebbe aggiunto. Dopo l’omicidio Rosi ha detto che quel fucile era sempre pronto per paura dei ladri, ma che non aveva già in mente di uccidere la moglie. Quando gli investigatori gli hanno mostrato il selfie della moglie lui non avrebbe risposto ma avrebbe negato i maltrattamenti ammettendo solo schiaffi o graffi reciproci.

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