13 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Omicidio di Pordenone, i pm: “Ruotolo agì per vendetta dopo un diverbio con Ragone”

Per i pm che hanno chiesto l’arresto, Ruotolo da tempo covava il desiderio di vendetta nei confronti del commilitone dopo un diverbio. Il legale dell’arrestato però annuncia che presto chiederà la scarcerazione al Riesame.
A cura di Antonio Palma
13 CONDIVISIONI
Immagine

Un diverbio che si trascinava ormai da tempo e che si era trasformato in desiderio di vendetta. Sarebbe questo, secondo i pm, il movente che avrebbe spinto Giosuè Ruotolo ad uccidere il commilitone Trifone Ragone e la fidanzata Teresa Costanza. Lo ha spiegato oggi il Procuratore capo di Pordenone, Marco Martani, commentando l'arresto di Giosuè Ruotolo per il duplice delitto dei fidanzati di Pordenone avvenuto ieri. "Niente trionfalismi è una tappa, importante, perché costituisce una prima verifica del lavoro svolto finora, ma in un processo come questo conta il risultato finale", ha sottolineato il Procuratore, aggiungendo: "L’ordinanza di custodia cautelare non fa venire meno la presunzione di innocenza. Il gip ha condiviso la nostra valutazione circa un quadro indiziario pesante, che depone nel senso di una probabile affermazione di responsabilità". Per i pm lo scontro tra i due sarebbe nato in caserma dove sarebbero arrivati anche allo scontro fisico. Da allora Ruotolo, secondo l’accusa, avrebbe pianificato la propria vendetta. "Un elemento importante è la ricostruzione dei tempi e la presenza delle persone sul luogo dell’omicidio: queste due variabili ci portano a dire che Giosuè Ruotolo era nel parcheggio davanti alla palestra al momento dell’omicidio" ha sottolineato il Procuratore, ricordando: "Prima aveva detto di non essere stato lì, poi ha cambiato versione dopo la visione di alcune immagini; parlando con un testimone abbiamo concluso che è impossibile che lui non abbia sentito gli spari".

Le prove a carico di Ruotolo per l'omicidio di Pordenone

Il testimone chiave è un runner, "un atleta che stava facendo jogging attorno al palazzetto dello sport, che ha incrociato le vittime e che ricorda mentre stavano per salire sulla loro auto incamminandosi lungo via Amendola, indicando precisamente ai Carabinieri la zona dove si trovava in quell’istante" ha spiegato Martani, proseguendo: "Lo stesso atleta ha completato il proprio allenamento nella stessa zona del parco di San Valentino. Si tratta di 420 metri percorsi in un lasso di tempo compreso tra due minuti e mezzo e tre minuti. La medesima telecamera inquadra trenta secondi prima la vettura di Ruotolo: cioè poco dopo che l’omicidio è stato commesso. La vettura di Ruotolo si doveva quindi per forza trovare nel luogo in cui l’omicidio è stato commesso”.

"Siamo nel più classico processo di carattere indiziario: non c’è Dna, né qualcuno che ha visto l’omicidio o il momento in cui si disfaceva dell’arma. Siamo persuasi però che Ruotolo fosse presente sul luogo del delitto nelle fasi in cui questo si consumava: il suo veicolo, per sua stessa ammissione postuma, si trovava a otto metri e mezzo da quello delle vittime. Tuttavia la sua vettura è stata ripresa dalla videosorveglianza subito dopo nella zona del parco di San Valentino, esattamente dove poi è stata ritrovata l’arma del delitto. Fondamentale è stato il ruolo della tecnologia e la presenza delle telecamere della videosorveglianza” ha raccontato il magistrato. La richiesta di arresto è arrivata anche sia per "i gravi indizi di colpevolezza" sia per "il pericolo di inquinamento delle prove poste in atto tanto da Ruotolo quanto dalla fidanzata Maria Rosaria Patrone". "Il quadro giudiziario nei confronti di Ruotolo si è andato progressivamente aggravando anche se dal mese di ottobre, dopo il primo interrogatorio, gli elementi a carico dell’indagato erano già molto consistenti" ha ricordato il magistrato.

L'arresto di Ruotolo per l’omicidio di Trifone e Teresa

In effetti l'arresto di Ruotolo, arrivato dopo diversi mesi dalla sua iscrizione nel registro degli indagati ha stupito anche i legali del militare. "L'arresto del mio assistito Giosué Ruotolo ci coglie completamente di sorpresa perché sono passati sei mesi dall'iscrizione del registro degli indagati e non capiamo quali circostanze possono essere mutate rispetto ad allora per giustificare questo provvedimento" ha dichiarato infatti a caldo l'avvocato Roberto Rigoni Stern. "Paradossalmente però ci fa uscire da una incredibile situazione di sospensione in cui eravamo tenuti dalla fine del mese di settembre senza poter accedere in alcun modo agli atti dell'inchiesta" ha aggiunto i legale assicurando una immediata istanza al tribunale del Riesame per la scarcerazione di Ruotolo. "Siamo sempre più persuasi di poter dimostrare la sua estraneità ai fatti e proprio l'accesso agli atti ci garantirà un contradditorio e la spiegazione ai punti interrogativi sollecitati dall'accusa" ha concluso l'avvocato.

Ruotolo si trovava nella sua stanza alla caserma Mittica di Pordenone quando è stato raggiunto dai carabinieri che hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip portandolo al carcere di Belluno. Per il militare campano l’accusa è duplice omicidio con l’aggravante della premeditazione. Ridimensionata invece la posizione della sua fidanzata Rosaria Patrone, finita gli arresti domiciliari nella propria abitazione di Somma Vesuviana, nel Napoletano, con la sola accusa di favoreggiamento. Per i pm la ragazza avrebbe aiutato il fidanzato ad eludere le investigazioni ma non è più accusata del più grave reato di istigazione al delitto.

"È un provvedimento da tempo atteso perché ritenevamo da sempre gravissimo il quadro indiziario a carico di Ruotolo. Siamo soddisfatti perché adesso anche un giudice terzo lo ha certificato con la custodia in carcere. Siamo consapevoli che questa misura non significa ancora responsabilità, però è un primo passo importante verso l'accertamento della verità per dare giustizia a Trifone e Teresa" ha commentato invece l'avvocato della famiglia di Trifone.

13 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views