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Nucleare in Iran, Usa pronti a sanzioni: “Teheran non offre impegni tangibili”

A Losanna i negoziati sul nucleare iraniano sono in bilico e gli Stati Uniti minacciano di abbandonarli, come spiega il portavoce dell’esecutivo Usa, Josh Earnest. Anche Berlino e Londra fanno trapelare che “Teheran non ha ancora accettato ciò che è sul tavolo”.
A cura di Biagio Chiariello
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In caso di mancato accordo sul nucleare iraniano, Teheran rischia seriamente di subire dure sanzioni da parte degli Stati Uniti. La minaccia, accompagnata dall'avviso in cui si spiega che la Casa Bianca è pronta a lasciare il tavolo delle trattative, arriva dal portavoce dell'esecutivo Usa, Josh Earnest, il quale spiega come "finora l'Iran non ha offerto impegni tangibili” e che "il presidente Obama potrebbe considerare diverse opzioni". I colloqui a Losanna sul programma nucleare iraniano tra i ‘5+1′ (Stati Uniti, Russia, Cina, Regno Unito, Francia più Germania) potrebbero essere comunque prolungati di altre 24 ore. Lo scrive l'agenzia russa Tass citando una fonte diplomatica europea. “Non siamo per scadenze arbitrarie, ma non vogliamo nemmeno trattative senza fine”, ha precisato Earnest. In realtà la deadline per trovare un accordo preliminare sul programma nucleare dell'Iran è scaduta nella mezzanotte tra martedì e mercoledì, ma le parti impegnate nei colloqui hanno deciso di proseguire ancora nel tentativo di trovare l'intesa. Intesa che però non sembra ancora arrivare.

"E' tempo che la comunità internazionale punti i piedi per un accordo migliore con l'Iran”, ha detto il premier Benyamin Netanyahu commentando le trattative riprese a Losanna. Quella attuale – ha aggiunto – è “una cattiva intesa che danneggia Israele, il Medio Oriente e il mondo intero”. “Speriamo di concludere oggi ma ci sono ancora una o due questioni da risolvere", ha detto oggi il vice ministro degli esteri iraniano Abbas Araghchi parlando alla Tv iraniana. Eppure Berlino e Londra fanno trapelare che “Teheran non ha ancora accettato ciò che è sul tavolo”. Le divergenze restano sulla durata dell’accordo destinato a ridisegnare il programma nucleare iraniano, sulla modalità della conclusione delle sanzioni a Teheran e sul sistema di verifica sugli accordi. Inoltre c’è l’ostacolo delle 9000 centrifughe di nuova generazione che l’Iran considera un programma di “ricerca e sviluppo” mentre gli Occidentali vogliono far rientrare nella riduzione del programma nucleare.

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