Immagine

Gli studenti, insieme ai lavoratori, sono dalla parte della Palestina. Lo hanno dimostrato alla grande manifestazione di lunedì 22 settembre, e lo dimostreranno ancora scendendo in piazza il prossimo 4 ottobre, per Gaza e a sostegno dell’iniziativa pacifica della della Global Sumud Flotilla, per chiedere di nuovo l’interruzione della cooperazione militare tra il governo italiano e Israele. Nei giorni scorsi sono iniziate anche le occupazioni universitarie a Roma, Genova e Bologna, e contemporaneamente sono partite le occupazioni in diversi licei. In questa newsletter abbiamo dato voce a studenti e sindacati, che parteciperanno il prossimo sabato alla mobilitazione nazionale per la Palestina e a sostegno degli attivisti della Flotilla, arrivati a poche miglia nautiche dalle coste di Gaza.

IL TEMA DEL GIORNO

Mobilitazione nazionale per Gaza sabato 4 ottobre, la scuola c'è: "Mettiamo in campo tutte le nostre forze per il popolo palestinese"

Dopo lo sciopero generale del 22 settembre scorso, anche il mondo della scuola è pronto a scendere di nuovo in piazza contro il genocidio in corso a Gaza. L'appuntamento è per sabato 4 ottobre, quando è in programma una mobilitazione nazionale che, secondo le stime degli organizzatori, potrebbe portare tra le vie della Capitale migliaia di persone da tutta Italia per chiedere al governo israeliano di fermare la guerra nella Striscia, in cui ad oggi – dal 7 ottobre 2023 – sono morti in 65mila.

La protesta di sabato prossimo è però soltanto la punta dell'iceberg di un movimento che sta crescendo non solo in piazza, ma anche nelle scuole e negli atenei italiani. Da giorni, infatti, associazioni studentesche e universitarie proseguono con presidi permanenti e con l'occupazione degli istituti. È quanto succede ad esempio a Torino, dove in molti licei – sotto lo slogan "Blocchiamo tutto" – è partita la mobilitazione in solidarietà alla Global Sumud Flotilla, diretta a Gaza con scopi umanitari. Anche a Roma, dopo l'Istituto Rossellini, è stato occupato il famoso liceo Cavour contro "lo stato terrorista di Israele". E ieri l'occupazione è iniziata anche al liceo Socrate.

E anche i sindacati della scuola si sono attivati contro il genocidio. Lo sa bene Flc Cgil, che prenderà parte alla manifestazione di sabato. "Noi saremo presenti così come abbiamo deciso lunedì scorso durante la nostra assemblea generale, non solo alla mobilitazione del 4 ottobre, ma anche alle altre iniziative che si terranno nel corso della settimana", spiega a Fanpage.it la segretaria nazionale Gianna Fracassi. "Siamo pronti a mettere in campo tutte le nostre forze per sostenere la Global Sumud Flotilla in viaggio verso Gaza e tutto il popolo palestinese. Nella scuola c'è grande sensibilità su questo tema, da parte sia del personale che degli studenti", ha aggiunto.

La scuola, dunque, è tra i settori più esposti e sensibili sul tema genocidio. "È molto forte nella comunità scolastica italiana l'idea che lo scolasticidio, cioè la distruzione sistematica delle scuole e delle università, riduce in qualche modo l'identità di un popolo. E vedere che i primi luoghi ad essere danneggiati durante la guerra di Israele a Gaza sono state proprio le scuole è stato importante, un segnale forte di cancellazione dell'identità di un popolo e delle strutture che servono per trasmetterla", ha concluso Fracassi.

IL TEMA DEL GIORNO

Le occupazioni studentesche nelle scuole italiane sono appena cominciate: "La storia corre, non potevamo aspettare"

Immagine

Qualcosa è cambiato nelle proteste contro il governo per la Palestina nelle ultime settimane, soprattutto da quando è iniziata l'offensiva di terra da parte dell’Idf a Gaza City e da quando è iniziata la missione della Global Sumud Flotilla, scortata da una nave della Marina Militare italiana solo fino al limite delle 150 miglia nautiche dalle coste di Gaza. OSA, un'organizzazione politica di studenti medi, è tra le realtà che partecipano alla manifestazione di sabato 4 ottobre, insieme a tanti collettivi. Abbiamo parlato con Tommaso di OSA, per farci spiegare le ragioni della protesta: "C'erano già tanti buoni motivi per scendere in piazza, per chiedere la rottura dei rapporti Italia-Israele, lo stop alla corsa al riarmo europeo. A questi si è aggiunta la questione urgente della Flotilla".

Gli studenti hanno iniziato da giorni un'agitazione permanente nelle scuole. "Il messaggio che vogliamo dare è quello che ha lanciato il portuale a Genova prima della partenza della Sumud Flotilla: ‘Se toccano uno dei ragazzi, blocchiamo tutto. Non uscirà più un chiodo', ha detto. Ecco nelle scuole non passano i chiodi, ma passano i cittadini del domani, il futuro del Paese".

Negli ultimi giorni il confronto tra studenti si è fatto più serrato, nel tentativo di dare una risposta adeguata rispetto alle atrocità perpetuate da Israele. Per questo è stato lanciato in tutta Italia un movimento di occupazioni studentesche, che è inedito per diverse ragioni, e che sicuramente andrà avanti anche nelle prossime settimane, con una staffetta coordinata che unisce diverse città, da Nord a Sud. Sicuramente ‘insolita' è la tempistica di queste azioni: in genere le occupazioni non vengono annunciate a settembre, dopo i primi giorni di scuola. "Si tratta di occupazioni anticipate, perché la storia corre e gli eventi sono precipitato con questa vicenda della Flotilla. Non potevamo aspettare", ci dice Tommaso. "Nonostante a bordo ci sia una delegazione di italiani, il governo non ha fatto abbastanza, di fronte alla minaccia concreta di Israele di attentare all'incolumità fisica di chi sta provando fare un'azione umanitaria pacifica, per interrompere l'assedio di Gaza".

"Si tratta di occupazioni ‘anomale' anche per le motivazioni: il focus delle occupazioni non è sulle questioni della singola scuola, ma sono le scuole stesse che si mettono a disposizione del movimento per la Palestina, per l'iniziativa della Global Sumud Flotilla, contro il genocidio portato avanti da Israele", sottolinea Tommaso. Quindi l'occupazione delle scuole in questo caso non è circoscritto ai problemi dei singoli istituti, come a volte è accaduto negli ultimi anni. "Il terzo elemento importante – aggiunge Tommaso – è che queste occupazioni non sono contro i lavoratori della scuola, anzi gli studenti cercano un'alleanza con loro, come è avvenuto in alcuni istituti, dove i docenti hanno riconosciuto il valore dell'iniziativa dei ragazzi".

L'EVIDENZIATORE

La curiosità di oggi arriva da Mestre, dove una scuola elementare, facente parte dell'istituto comprensivo Giulio Cesare, nei giorni scorsi è stata al centro delle cronache per una polemica scoppiata all'inizio dell'anno scolastico. Nelle tre sezioni di prima su 61 bambini solo una decina hanno la cittadinanza italiana e due provengono da famiglie interamente italiane. Tutti gli altri hanno origini straniere, distribuiti in cinque diverse nazionalità. Il che ha sollevato una serie di preoccupazioni da parte del consiglio di istituto – e quindi dei genitori -, che ha addirittura chiesto un incontro al sindaco  di Venezia, Luigi Brugnaro, e agli assessori comunali, perché la situazione "può ostacolare i bambini nell’integrarsi nel Paese in cui vivono", soprattutto a causa delle barriere linguistiche tra gli studenti (molti di loro avrebbero serie difficoltà con l'italiano).

Immediata è stata la replica dell’assessora alle Politiche educative Laura Besio, che ha rivendicato il lavoro fatto in questi anni: "L'amministrazione ha sempre lavorato, insieme alla dirigenza scolastica, per un’integrazione sana, che passa dalla conoscenza della lingua, delle leggi e della nostra storia". Per altro, la dirigenza della scuola in questione, che si trova nel quartiere multietnico nei pressi della, stazione, ha sempre rifiutato l’etichetta di "scuola ghetto", sottolineando che la composizione delle classi non dipende dalla nazionalità ma da criteri pedagogici. E tu cosa ne pensi?

Di istruzione, diritti e molto altro potremo discuterne insieme da vicino al Rumore Festival di Fanpage.it che si terrà il 4 e 5 ottobre, a Roma, all'Acquario Romano. Puoi prenotare il tuo posto gratuito a questo link.

A cura di Ida Artiaco e Annalisa Cangemi

api url views
Abbonati e leggi la newsletter
Otterrai l’accesso a questo e a molti altri contenuti riservati ai Sostenitori di Fanpage.it

Attraverso l'abbonameno a Fanpage.it, sosterrai il nostro giornalismo libero e indipendente. Inoltre, avrai:

  • Sito web e App senza pubblicità
  • Newsletter, Podcast e contenuti speciali
  • Rassegna delle news più rilevanti del giorno
  • Accesso prioritario agli eventi di Fanpage.it, online e offline