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Naufragio Costa Concordia, telefonata tra la Capitaneria e la nave: ‘Abbiamo un blackout’ (AUDIO)

Ore 22.12, la Concordia ha urtato lo scoglio. La Capitaneria di Porto di Livorno, avvertita dai passeggeri e da diverse segnalazioni giunte ai Carabinieri di Prato, contatta la nave per la prima volta. A bordo negano l’emergenza.
A cura di Daniela Caruso
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Costa Concordia, la situazione al Giglio

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Sono le ore 22.12: la Costa Concordia ha da poco urtato lo scoglio. In questo orario avviene la prima telefonata tra la Capitaneria di Porto di Livorno, dove Gregorio De Falco e il suo team stanno monitorando l'andamento della nave, allarmati anche dai ripetuti messaggi di aiuto dei passeggeri che vivono, in prima persona, l'emergenza che si sta verificando a bordo.

Come sentirete dall'audio, dalla Concordia viene negata la situazione di pericolo a cui l'intero equipaggio e i passeggeri stanno andando incontro: la nave stava per naufragare, ma ai militari dell'Isola del Giglio viene detto che sull'imbarcazione non c'erano problemi gravi, solamente un blackout per il quale i tecnici stavano lavorando per verificare le condizioni del generatore. In realtà, molti passeggeri avevano allertato i familiari i quali, a loro volta, avevano contattato i Carabinieri di Prato che si sono messi in comunicazione con la Capitaneria, dove era giunta un'importante informazione.

Si stavano mettendo in moto dei soccorsi a bordo della Concordia. I passeggeri, infatti, hanno indossati i giubbotti di salvataggio e sono fuoriusciti dalle loro cabine, o dai luoghi in cui si trovavano, per mettersi in salvo. Ciononostante, dalla nave arrivano solo smentite. Secondo il procuratore di Grossetto, Francesco Verusio, Schettino sarebbe l'unico colpevole, sottolineando anche che al momento non ci sono altri indagati, oltre al capitano e all'ufficiale di plancia Ciro Ambrosio.

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