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Covid 19

Zona rossa Covid, “in Campania 400mila imprese ferme da lunedì, 30mila a rischio chiusura”

Il presidente di Confesercenti Vincenzo Schiavo: “In Campania con la zona rossa 400mila imprese ferme da lunedì, 30mila potrebbero non riaprire. Persi 120 giorni di attività. A rischio 100mila posti di lavoro. Servono ristori per i mancati incassi del 2020 rispetto al 2019 o il Mezzogiorno morirà”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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“In Campania con la zona rossa 400mila imprese ferme da lunedì, 30mila potrebbero non riaprire. Se così fosse, si perderebbero 100mila posti di lavoro”. A scattare la foto della crisi è Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania e delegato per le politiche del Mezzogiorno, che lancia l'allarme: “Servono subito ristori per tutti o sarà un colpo mortale per molte imprese. Sono oltre 6mila le aziende campane che da inizio allarme Covid hanno abbassato la serranda e non l’hanno più rialzata. Oltre 20mila persone hanno perso il lavoro dal primo lockdown ad oggi e non hanno ancora trovato nuova collocazione”.

Da lunedì 400mila imprese ferme

“Oggi le imprese in Campania – spiega il presidente di Confesercenti Campania  – in gravissima sofferenza sono 30mila; dovessero non farcela a superare la crisi Covid, metterebbero per strada altri 100mila lavoratori. Con la decisione di passare in zona rossa la Campania, per la maggior parte delle imprese della nostra regione i giorni di chiusura da marzo 2020 diventeranno oltre 120. Un colpo mortale per le aziende se non ci saranno immediati sostegni. La nuova “zona rossa” si traduce in circa 400mila imprese che rimarranno ferme da lunedì. Ottocentomila lavoratori resteranno a casa. Tutto ciò accade in un periodo importante come quello della Pasqua. La Campania “in rosso” brucerà altri 5 miliardi di fatturato”.

Ristori alle imprese per i mancati incassi 2020

“Sul fronte ristori la Campania non può attendere ancora i tempi della politica. Avevamo lavorato con il governo Conte per far giungere in tempi brevi adeguati ristori a tutte le imprese, senza più la selezione per codici Ateco. Draghi, invece, con un colpo di spugna, ha cancellato tutto. Si parla di rimborsi alle imprese relativi solo a gennaio e febbraio 2021, ma non basta. Le imprese devono ricevere il contributo del mancato fatturato 2020 rispetto al 2019, altrimenti il Sud morirà. Da marzo 2020 a marzo 2021 chi fa impresa in Campania ha dovuto adeguarsi a 532 provvedimenti del governo nazionale e circa 500 provenienti da Regione e Comune. Una vera follia”.

Tra i settori più colpiti wedding e abbigliamento

Confesercenti opererà per tutelare ogni categoria: «Sono tutti allo stremo – sostiene Schiavo – , mi riferisco al mondo del wedding; agli agenti di commercio; alle imprese dell’abbigliamento che, nonostante fossero rimaste attive, hanno perso in Campania mediamente dal 40 al 60% di fatturato dall’inizio della pandemia. Penso agli artigiani, così come i parrucchieri, saranno costretti a restare a casa di nuovo. Penso ai centri estetici ed alle palestre; per non parlare delle varie professionalità del mondo dello spettacolo che non possono lavorare da un anno”.

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