Zona Covid in Campania: cosa è consentito sabato 16 e domenica 17

La Campania è zona gialla Covid dopo il nuovo monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità. Di conseguenza, cambiano le regole anche per la regione amministrata da Vincenzo De Luca. Sarà infatti una zona gialla con qualche restrizione in più rispetto a quelle precedenti. Ma l'aspetto più controverso resta quello legato alla ristorazione, le cui attività vedranno ancora una serrata dopo le 18 al servizio ai tavoli.
Cosa cambia per i locali e la ristorazione
In pratica sarà consentita l'attività di somministrazione di cibo e bevande sia al bancone sia ai tavolini per bar, ristoranti e pizzerie, anche al sabato e la domenica. Resta il limite di massimo quattro persone per tavolo e tutte le altre restrizioni precedenti. Alle 18, sarà possibile solo il servizio a domicilio e quello d'asporto fino alle 22, eccezion fatta per le attività con codici Ateco 56.3 (bar senza cucina) e 47.25 (vendita specializzata di bevande). Per queste due categorie, ha spiegato la Confesercenti di Napoli, la vendita da asporto terminerà alle 18 e sarà possibile solo la consegna a domicilio senza limiti d'orario.
Circolazione solo in regione, confermato il coprifuoco
Resta libera, ovvero senza autocertificazione, la mobilità regionale: ma dalle 22 di sera alle 5 del mattino successivo resterà in vigore il coprifuoco. No a spostamenti tra regioni anche se gialle. Si potrà visitare negli orari al di fuori della fascia del coprifuoco al massimo verso una abitazione privata al giorno, per un massimo di due persone ulteriori a quelle già conviventi (sono esclusi i minori di 14 anni o disabili). Si potrà in ogni caso sempre rientrare nella propria residenza, domicilio o abitazione, tranne che per le seconde case fuori dalla Regione.
Riaprono i musei, ancora chiuse palestre e piscine
Riaprono musei e mostre (dal lunedì al venerdì, esclusi i festivi), con ingressi contingentati. Stesse regole anche per i centri commerciali, che dunque resteranno chiusi nel fine settimana: restano aperti, tuttavia, al loro interno i negozi di alimentari, edicole, farmacie e tabaccherie. Chiuse ancora palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali. Riaprono centri e circoli sportivi, sia pubblici sia privati, per svolgere "esclusivamente all'aperto l’attività sportiva di base, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall'Ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana (FMSI), con la prescrizione che è interdetto l'uso di spogliatoi interni a detti circoli". Sempre aperti, infine, tutti gli altri negozi purché in rispetto delle normative anti-contagio vigenti.