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Violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta)

Violenze in carcere a Santa Maria, la direttrice Palmieri: “Immagini agghiaccianti e ingiustificabili”

La direttrice del carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) definisce “ingiustificabili e agghiaccianti” gli episodi avvenuti nella struttura il 6 aprile 2020 e ripresi dalle telecamere della videosorveglianza. In quei giorni la funzionaria non era al lavoro per motivi di salute. Sulle accuse di depistaggi, aggiunge: “Tutto da provare. Ora toccherà alla difesa”.
A cura di Nico Falco
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"Immagini di violenza ingiustificabili e agghiaccianti". Così Elisabetta Palmieri, direttrice del carcere di Santa Maria Capua Vetere, definisce i video circolati nei giorni scorsi e che riprendono quello che è successo nel carcere sammaritano il 6 aprile 2020. Per quella vicenda la Procura ha iscritto nel registro degli indagati 117 persone, per 52 di queste, tra agenti della Polizia Penitenziaria e funzionari del Dap, sono scattate le misure cautelari; il ministero della Giustizia ha disposto la sospensione per tutti i destinatari delle misure. Matteo Salvini è arrivato a Santa Maria Capua Vetere poco prima del 18 e si è intrattenuto a colloquio con la direttrice.

La Palmieri non risulta tra gli indagati perché, come risulta dall'ordinanza e come ha spiegato lei stessa ai giornalisti davanti al carcere in attesa dell'arrivo del leader della Lega, in quei giorni non era nella struttura per motivi di salute, era stata lontana dal lavoro per tre mesi; la direttrice non risulta nemmeno coinvolta nelle chat tra funzionari nelle quali i vertici del carcere e il provveditore campano discutevano della situazione. "C‘era stata comunque una protesta molto forte il giorno precedente da parte dei detenuti al primo caso Covid, con la presa di possesso di alcune sezioni – ha continuato la Palmieri – ma questo non giustifica la violenza". Sulle accuse di foto false e depistaggi, conclude: "Questo è tutto da provare. Ora sono state disposte le misure cautelari, toccherà adesso alla difesa".

Il Sappe: "Situazione sfuggita di mano, come a Bolzaneto"

Davanti al carcere sammaritano anche Emilio Fattorello, segretario del sindacato di polizia penitenziaria Sappe. "Reagiamo alla gogna mediatica – ha detto – prendiamo le distanze da quelle immagini, lì vediamo la frustrazione della polizia penitenziaria ma la situazione è tecnicamente sfuggita di mano. Non è l'unica perquisizione del genere. Tecnicamente qui è sfuggita di mano, come a Bolzaneto".

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