Ultras del Napoli contro Saviano: “Miri a noi per il tuo prossimo racconto? Vatti a informare”

Roberto Saviano definito anche “parassita” per aver “costruito la notorietà sulle problematiche di Napoli”. Il volantino firmato dagli ultras di Curva A-Curva B.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Roberto Saviano ospite di Fanpage.it (a sx) e il volantino apparso in queste ore a Napoli (a dx)
Roberto Saviano ospite di Fanpage.it (a sx) e il volantino apparso in queste ore a Napoli (a dx)

Manifesti contro Roberto Saviano ed Aurelio De Laurentiis sono apparsi in tutta Napoli all'indomani della vittoria dei Campioni d'Italia contro l'Atalanta: ma se contro il presidente azzurro i motivi sembrano essere (in parte) puramente "calcistici", contro Roberto Saviano le accuse sono molto più pesanti. Lo scrittore napoletano infatti è accusato di voler "lucrare" sulle problematiche cittadine e, in particolare, di star lavorando ad un racconto che avrebbe come "protagonisti" proprio gli ultras ed il loro mondo. "Ecco ora gli ultras! Sulle problematiche della nostra città hai costruito la tua notorietà!", scrivono sul volantino, aggiungendo "La Paranza dei Bambini il massimo tornaconto, ora miri agli ultras per il tuo prossimo racconto… ma questa volta nemmeno il copia/incolla ti può aiutare… vai in procura, vatti a informare. La Napoli ultras non la puoi strumentalizzare! Saviano parassita!", con la firma di entrambe le curve partenopee, la Curva A e la Curva B.

Roberto Saviano da anni si occupa anche di inchieste della magistratura su possibili rapporti tra il tifo organizzato e la criminalità: in alcuni episodi del format "My Way", disponibile su Fanpage.it, ha più volte affrontato questa tematica, soprattutto per quanto riguarda una parte del mondo ultras del Nord Italia ed i suoi presunti collegamenti con la criminalità organizzata. Non è chiaro se invece, nel caso del volantino realizzato nelle scorse ore, gli ultras partenopei si riferiscano ad un eventuale nuovo libro dello scrittore napoletano, ma quel che è certo è che una parte di persona ritiene, ancora oggi, che lo scrittore possa aver "lucrato" sulle disgrazie di Napoli, dimenticando che vive sotto scorta dal 13 ottobre 2026: quasi vent'anni.

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