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Ucraino con grave tumore al rene salvato al Pascale di Napoli: era stato giudicato inoperabile

Un 23enne ucraino, affetto da un tumore inoperabile, dopo un ciclo di cure è stato sottoposto ad un intervento al Pascale: i medici gli hanno salvato la vita.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Per i medici ucraini, che lo avevano visitato due anni fa e avevano tentato di operarlo, non c'era più nulla da fare: il tumore era troppo esteso per intervenire chirurgicamente. Una sentenza di morte, che però è stata ribaltata dopo un ciclo di cure e una operazione al Pascale di Napoli: ora Ilia, che oggi ha 23 anni, dovrà essere sottoposto ad ulteriori cure, ma è stato già dimesso e, se non ci saranno recidive, potrà vivere una vita normale.

La diagnosi in Ucraina: tumore troppo esteso

Il calvario del giovane ucraino comincia il 20 gennaio 2021, quando Ilia si sveglia con un dolore fortissimo al fianco. Pensa ad una colica, ma quando va in ospedale i medici gli diagnosticano un tumore al surrene in stato avanzato. Viene subito portato in sala operatoria, ma dopo diverse ore i chirurghi devono arrendersi e fermano l'intervento per una grave emorragia. Il ragazzo viene quindi dimesso: il tumore è troppo esteso, inutile tentare una nuova operazione.

Due mesi dopo, nel marzo 2021, Ilia arriva a Napoli, dove lavora la madre. E viene visitato di nuovo, questa volta nell'ambulatorio di tumori neuroendocrini, e il caso viene affidato agli oncologi Salvatore Tafuto e Alessandra Bacigliano. La diagnosi è la stessa: il tumore è troppo esteso, non si può intervenire chirurgicamente. Però c'è una strada da tentare per cercare di salvargli la vita: ridurlo. Così, dopo la Pet e la scintigrafia, il 21enne viene sottoposto a terapia radiometabolica. I primi risultati arrivano soltanto a luglio 2021, periodo in cui Ilia non avverte più il dolore al fianco che lo aveva accompagnato da mesi: il ragazzo viene sottoposto ad una seconda Pet, effettuata dal direttore della Medicina Nucleare, Dino Lastoria, e dal referto si vede che la massa mostra una iniziale riduzione.

Il secondo intervento al Pascale di Napoli

Il tumore è però ancora troppo esteso per pensare ad un intervento. Parte così una terapia a 28 giorni e visita di controllo ogni 3 mesi con analoghi della somatostatina. I miglioramenti, anche se lenti e graduali, ci sono. Vengono effettuate una tac e una risonanza magnetica e l'equipe della Chirurgia Epatobiliare (diretta da Francesco Izzo) decide che sì, finalmente ci sono i presupposti per tornare in sala operatoria.

A metà gennaio 2023 Ilia, dopo due anni esatti, viene sottoposto ad un intervento chirurgico. L'operazione dura 8 ore e mezza, seguono 48 ore di terapia intensiva e il ragazzo può tornare in reparto in ottime condizioni e, infine, viene dimesso. Intervento perfettamente riuscito, ma dovrà essere sottoposto a controlli periodici: se entro due anni non ci saranno recidive, potrà vivere una vita normale. "Questo brillante risultato è stato possibile – dice il direttore sanitario del Pascale, Maurizio Di Mauro – grazie alla collaborazione e dedizione di tutti i gruppi coinvolti, un vero approccio multidisciplinare oggi indispensabile per la presa in carico dei pazienti oncologici".

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