Ucciso a Giugliano dopo lite per viabilità: l’assassino condannato a 30 anni di carcere

È stato condannato a 30 anni di carcere Paolo Di Nardo, 38 anni, ritenuto responsabile dell'omicidio di Carmine Fammiano, 41 anni, ucciso a colpi di pistola a Giugliano, nella provincia di Napoli, il 7 agosto del 2020. Di Nardo, quasi due anni dopo l'omicidio, è stato condannato dalla Corte d'Assise di Napoli per omicidio doloso aggravato dai futili motivi: il 38enne, infatti, in quella calda giornata dell'agosto 2020 sparò a Fammiano, uccidendolo, dopo una banale lite per la viabilità avuta con lui nel centro di Giugliano.
L'omicidio di Carmine Fammiano
Nella prima serata del 7 agosto del 2020, la Polizia di Stato e i sanitari del 118 intervennero in via Primo Maggio a Giugliano, poco lontano dalla Villa Comunale della grande città dell'area Nord di Napoli: il cadavere di Carmine Fammiano, contro il quale avevano esploso alcuni colpi di arma da fuoco, giaceva all'interno della sua automobile; all'arrivo di soccorritori e forze dell'ordine, purtroppo, per il 41enne non c'era già niente da fare. Come ricostruito dagli inquirenti subito dopo l'omicidio, Carmine Fammiano era stato colpito in un luogo diverso da quello in cui era stata poi rinvenuta la sua automobile, ma era riuscito a fuggire, trovando però la morte poco dopo.
Fammiano colpito a morte all'arteria femorale
Dopo una ipotesi che il 41enne potesse essere stato vittima di un tentativo di rapina finito male, le indagini della Squadra Mobile di Napoli e degli agenti del commissariato locale, condotte anche con l'ausilio dei filmati delle telecamere poste in zona, hanno portato, pochi giorni dopo il delitto, ad arrestare il responsabile, Paolo Di Nardo appunto, all'epoca dei fatti 36enne. Le indagini hanno permesso di svelare come l'omicidio fosse scaturito da futili motivi: una lite per strada tra vittima e carnefice legata alla viabilità. Uno dei colpi esplosi da Di Nardo ha colpito Fammiano all'arteria femorale, uccidendolo.