Uccisi e fatti sparire 11 anni fa a Mugnano, trovati corpi di boss, figlio e autista

Sono stati trovati i resti di Francesco Russo, alias Dobermann, boss emergente dei Lo Russo, del figlio Ciro Russo e del loro autista Vincenzo Moscatelli, uccisi e fatti sparire dalla camorra 11 anni fa, durante una delle faide di camorra dell'area a Nord di Napoli. I corpi erano stati sepolti nella zona di Mugnano, nell'area della circumvallazione, ad uccidere i tre sarebbe stato un commando degli Scissionisti di Secondigliano dopo la richiesta di Antonio Lo Russo, ex boss (oggi collaboratore di giustizia) dei Capitoni.
Russo, aveva raccontato Lo Russo, fu ucciso perché stava recuperando diverse decine di migliaia di euro da persone di Sant'Antimo in autonomia, senza confrontarsi coi vertici del clan. "Lo mandai a chiamare per metterlo in condizioni di parlarmene, ma non mi disse niente – aveva detto agli inquirenti l'ex boss – così andai da Cesare Pagano e gli chiesto di risolvermi questo problema". Le dichiarazioni di Antonio Lo Russo avevano portato all'emissione di 7 misure cautelari a carico di mandanti, organizzatori ed esecutori. Secondo la ricostruzione i tre furono attirati in trappola il 15 marzo 2009, facendo credere loro di dover incontrarsi con gente del clan Ferrara di Villaricca, e furono uccisi in un appartamento; i loro corpi, denudati e spogliati di qualsiasi oggetto di valore, furono poi interrati.
La notizia del ritrovamento dei cadaveri è riportata dal quotidiano Il Mattino; gli scavi, in un'area di 1500 metri quadrati, sono stati predisposti dall'avvocato Luigi Senese, difensore di Carmine Amato e di Francesco Biancolella, a processo per quel triplice omicidio, dopo le dichiarazioni del pentito Carmine Cerrato detto Tae Kwon Do.