Uccise il genero e la nuora a Sant’Antimo, ergastolo confermato a Raffaele Caiazzo

È stata confermata la condanna all'ergastolo per Raffaele Caiazzo, il 45enne ritenuto responsabile di avere ucciso Luigi Cammisa, 29 anni, e Maria Brigida Pesacane, 24 anni, rispettivamente marito della figlia e moglie del figlio dell'uomo. Il duplice omicidio risale alla mattina dell'8 giugno 2023, i due vennero uccisi in rapida successione a Sant'Antimo, in provincia di Napoli; Caiazzo si era costituito qualche ora dopo ai carabinieri. La pronuncia del primo grado è stata confermata oggi, 25 settembre, dalla terza corte di assise di appello di Napoli (terza sezione, presidente Vittorio Melito).
Il duplice omicidio a Sant'Antimo
Luigi Cammisa e Maria Brigida Pesacane erano stati uccisi nel giro di pochi minuti. Il corpo del ragazzo era stato rinvenuto alle 6.30 dell'8 luglio 2023 in piazzetta Sant'Antonio, i carabinieri erano intervenuti per la segnalazione di esplosione di colpi d'arma da fuoco; Cammisa, sposato con la figlia di Caiazzo, da cui aveva avuto due bimbi di 7 e 2 anni, era appena uscito di casa per andare a lavoro. Negli stessi minuti i militari dell'Arma erano intervenuti in via Caruso, nell'appartamento dove Maria Brigida Pisacane viveva col marito, figlio di Raffaele Caiazzo, e i due figli di 2 e 4 anni: le avevano sparato mentre era in bagno.
"Si era innamorato della nuora"
Caiazzo si era costituito dai carabinieri intorno alle 12.30 dello stesso giorno. Nel corso dell'interrogatorio aveva detto di avere agito perché, a suo dire, i due non gli facevano vedere i nipotini, e aveva aggiunto di ricordare di avere sparato anche alla 24enne. Nelle ore successive al duplice omicidio i familiari avevano raccontato che Caiazzo si era innamorato della ragazza e che era anche convinto di avere avuto una relazione con lei. Inoltre dalle indagini era emerso che il 45enne credeva che i due fossero amanti, circostanza, anche questa, mai riscontrata.