
Truffa della finta banca a Napoli, dati rubati dal dark web e conti correnti svuotati: i soldi spesi da Leroy Merlin

Sgominata la banda delle truffe bancarie online a Napoli. I dati rubati nel dark web, i clienti ingannati con falsi sms e chiamate dalla banca. Conti correnti svuotati in pochi minuti. I soldi dei bonifici spesi in acquisti lampo al centro commerciale Leroy Merlin di Giugliano in Campania, che nella vicenda è parte lesa. Sono almeno 22 le truffe scoperte dai carabinieri della Compagnia di Giugliano in Campania, che questa mattina, martedì 7 ottobre, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare – emessa dal GIP del Tribunale di Napoli Nord su richiesta della Procura della Repubblica – nei confronti di undici soggetti, di cui dieci in custodia in carcere ed uno agli arresti domiciliari, gravemente indiziati a vario titolo dei reati di associazione per delinquere, truffa, ricettazione e indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti.
L'indagine, coordinata da quest'Ufficio di Procura e condotta dai Carabinieri della Compagnia di Giugliano in Campania, con la collaborazione di American Express, Leroy Merlin e di alcuni istituti bancari, tra cui Poste Italiane, PayPal, Intesa San Paolo, UniCredit e Bnp, ha permesso di ricostruire il modus operandi di un'articolata organizzazione criminale dedita alle truffe, attiva tra i Comuni di Giugliano in Campania e Napoli.
Che cosa è la tecnica dello spoofing
Alle vittime venivano sottratte migliaia di euro dai conti correnti tramite la cosiddetta tecnica dello "spoofing", ovvero attraverso chiamate in cui il truffatore si fingeva l'operatore dell'istituto bancario del malcapitato al fine di raggirarlo. Secondo quanto ricostruito, gli indagati acquistavano dal Dark Web liste di dati contenenti generalità, numeri di telefono e informazioni sul conto corrente.
Poi selezionavano accuratamente, in base all'età, gli obiettivi, concentrandosi sulle persone anziane, approfittando della loro fragilità. Dopo aver inoltrato messaggi di "phishing" con finti addebiti di pagamento e link di siti web falsi che riproducevano gli istituti bancari, gli indagati attendevano che l'utente cadesse nella trappola, lo ricontattavano e si millantavano per operatori bancari al fine di farsi fornire i dati sensibili dei loro conti correnti.
Alle vittime veniva fatto credere dai finti consulenti bancari di essere stati oggetto di un attacco informatico. Venivano quindi convinti a compiere varie operazioni bancarie per poter recuperare i soldi sottratti. Proprio in questo modo, invece, venivano sottratte somme maggiori. Le vittime, infatti, per recuperare in soldi persi fornivano ai truffatori numeri di carta, pin e OTP.
I soldi rubati spesi dai truffatori sul sito di Leroy Merlin con acquisti lampo
A quel punto i malviventi, ottenuti i codici necessari, effettuavano velocemente dal sito della società Leroy Merlin acquisti di ingente valore di elettrodomestici e materiale edile, tra cui trapani, condizionatori, caldaie e cavi elettrici, che venivano immediatamente ritirati presso il punto vendita di Giugliano in Campania da una serie di corrieri e rivenduti poi alla rete di ricettatori.

L'altra truffa: bonifici sui conti di prestanome
Con le stesse tecniche, ma con un altro metodo, il gruppo criminale convinceva le vittime della necessità di spostare il denaro che non era stato ancora sottratto, inducendole ad effettuare dei bonifici su conti correnti di prestanome. I soggetti indagati operavano quotidianamente con l'obiettivo di svuotare completamente i conti delle vittime convinti di non poter essere identificati e fermati soprattutto per le modalità attraverso le quali entravano in contatto con le persone anziane destinatarie dei messaggi.
Scoperte 22 truffe bancarie
Lo scenario delineato dalle indagini si è rivelato particolarmente allarmante, sia per il numero di vittime, sia per le modalità attraverso le quali si procuravano i dati e organizzavano le telefonate ed i messaggi per raggirare gli anziani. Nel corso delle indagini sono stati ricostruiti ventidue episodi di truffa consumata, bloccati numerosi tentativi di truffa attraverso l'intervento dei militari, sequestrati sistemi informatici utilizzati per la commissione delle truffe e recuperati denaro contante e orologi per un valore superiore ai 150mila euro. II provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso la quale sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.