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Traffico di droga sul dark web, 9 minorenni denunciati a Napoli. Le dosi pagate in bitcoin

I denunciati erano tutti minorenni all’epoca dei fatti, tra il 2016 e il 2017. Le indagini della Guardia di Finanza e del Tribunale per i Minori di Napoli hanno portato a scoprire come i minorenni avessero messo in piedi un commercio di droga sul dark web, pagata tramite criptovalute per impedire la tracciabilità delle transazioni.
A cura di Valerio Papadia
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Una banda di ragazzini, all'epoca dei fatti tutti minorenni, che aveva messo in piedi un commercio di sostanza stupefacente, principalmente marijuana e hashish, sul dark web, pagando la droga in criptovaluta: sono nove le persone denunciate a Napoli al termine di un'articolata indagine condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli e dal Tribunale per i Minori partenopeo.

Nella fattispecie, i militari della Sezione Antidroga del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata, grazie all'analisi delle conversazione rinvenute nello smartphone di uno dei denunciati, hanno potuto accertare dieci episodi di acquisto di droga sul dark web: la sostanza veniva pagata in bitcoin per impedire la tracciabilità delle transazioni economiche. Gli uomini della Guardia di Finanza hanno appurato che la droga arrivava poi a destinazione tramite una società di spedizione – completamente estranea ai fatti – che consegnava la sostanza stupefacente presso appositi hub all'interno di esercizi commerciali abilitati al ritiro della merce.

Accedere al dark web rende la connessione anonima e non rintracciabile, grazie all'utilizzo di sistemi sofisticati tra cui, quello più diffuso, come nel caso in esame, è Tor. All'interno del "lato oscuro" del web, un vero e proprio mercato nero, è possibile acquistare e vendere qualsiasi tipo di merce illegale, dalle armi alla droga, servendosi di dati criptati che rendono pressoché impossibile l'identificazione del venditore e dell'acquirente.

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