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backstair / Camorra Entertainment

Il neomelodico Tony Colombo e la moglie Tina Rispoli arrestati per camorra: perché l’inchiesta di Fanpage.it fu fondamentale

Il racconto di come nacque l’inchiesta giornalistica “Camorra Entertainment”, la prima a squarciare il velo intorno alla coppia patinata trash oggi agli arresti.
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«A noi fa gioco quando le testate giornalistiche ci difendono, non quando ci distruggono. Ditelo al direttore. Ha detto Colombo: non gli interessa». Anno 2019: si concludeva così l'ultima telefonata del giornalista con Antonino Colombo, in arte Tony, palermitano classe 1986, professione cantante neomelodico, re di feste in piazza, compleanni, battesimi e matrimoni. Suo il refrain «Amò ti porto all'altare», risuonato cento, mille volte da palchetti improvvisati durante le notti prima delle nozze, omaggio alla promessa sposa nei quartieri popolari di Napoli e della sua provincia.

Tony Colombo rispondeva telefonicamente al cronista di Fanpage.it e non era di buon umore. Motivo? I contenuti dell'inchiesta giornalistica a puntate "Camorra Entertainment" realizzata dal team Backstair. Dieci mesi di lavoro, che coinvolsero molti comparti della redazione, pluralità di fonti ("di strada", forze dell'ordine, inquirenti, studiosi) ore e ore di riprese con telecamere e microfoni nascosti, lavoro di ricostruzione giudiziaria e territoriale, interviste, tra Napoli, Roma, Milano e la Sicilia, l'uso del drone per mappare l'area di riferimento. Quale voce per introdurre l'inchiesta fu usata quella dell'attore e scrittore Fortunato Cerlino, colui che aveva dato il volto al boss Savastano nella serie tv "Gomorra": la scelta non fu casuale. Nulla fu casuale.

Obiettivo:  far emergere per la prima volta uno spaccato approfondito della vita del cantante, dagli inizi siciliani, ai rapporti familiari, fino al matrimonio napoletano e alla sua rete di contatti, dagli amici ai manager. All'epoca Tony era l'artista più ambito delle piazze napoletane e non. E il suo "sposalizio" era diventato il simbolo dello sfarzo d'un certo mondo che, pur gravato di una storia giudiziaria pesantissima, non aveva ritrosìe a mostrarsi, fra trash, neomelodico, ristoranti, lusso di plastica, stucchi dorati e un alone di malavita difficile da non percepire.

Gli episodi dell’inchiesta

Colombo si era sposato con Immacolata Rispoli, per tutti Tina, classe 1974, dodici anni in più del marito e una prima storia matrimoniale finita su una spiaggia di Terracina, litorale Laziale, dove il marito Gaetano Marino, boss degli Scissionisti di Scampìa, detto "moncherino" per aver perso entrambe le mani, fu crivellato di colpi.

Il matrimonio di Tony e Tina era diventato un evento anche per i network televisivi nazionali. Fanpage.it molto semplicemente fece finta di interessarsi all'evento "mondano", mentre molte tv e tantissimi giornali lo facevano per davvero. I giornalisti del team d'inchiesta si infiltrarono e raccontarono il mondo oscuro intorno all'augusta coppia di Secondigliano.

Emersero elementi inquietanti. A Catania l'unica ditta formalmente intestata al facoltoso cantante risultò essere un negozietto. Furono documentati i rapporti di Tony con la Romania: insieme a quella che sarebbe diventata poi la sua futura moglie si era infatti recato a Pitești, alla corte di Nicola Inquieto, arrestato e condannato a 16 anni di carcere per essere stato l’uomo di fiducia del boss Michele Zagaria in Est Europa.  Fu poi ricostruita la gestione dell'artista con annessi e connessi affidati a personaggi a dir poco opachi. Tre puntate, decine di migliaia di spettatori, fu ripresa da molti media italiani e non.

Oggi, quasi cinque anni dopo quell'approfondimento, una svolta giudiziaria: l'inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli che ha arrestato marito e moglie, insieme ad altri personaggi fra cui uno dei figli di Paolo Di Lauro, il superboss di Secondigliano e Scampia, individuando i business nascenti e consolidati, reti d'affari e di denari.

L'inchiesta giornalistica di Fanpage.it fu rilevante per squarciare quel velo di patinato trash che qualcuno aveva calato sui due personaggi. Per smontare la narrazione fatata della coppia popolare nata fra i vicoli di Napoli e Palermo e unita a suon di musica e "sentimento".  Per fare a brandelli quella sceneggiata e sostituirla con un lavoro d'analisi e di approfondimento. E spiegare che parte della camorra di oggi si nutre, simbolicamente ed economicamente, dell'intrattenimento che passa non più solo per i canali canonici, ovvero feste di piazza e quelle nei ristoranti, ma anche per social e live. Una teoria valida, oggi più che mai.

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