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Timo Suarez racconta le 48 ore di fuoco: dal polverone sul caso Decibel Bellini all’ovazione al “Maradona”

A Fanpage.it parla Timo Suarez: “Decibel resta speaker, a me la direzione artistica. Ci conosciamo e rispettiamo da 20 anni, siamo come fratelli”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Timo Suarez nome d’arte di Tarcisio Tacconi / foto Radio Marte
Timo Suarez nome d’arte di Tarcisio Tacconi / foto Radio Marte

Un mare di polemiche e poi tutto è stato risolto. Dopo l'annuncio del Calcio Napoli di aver affidato la direzione artistica del pre-gara alla Golden Boys del rapper Geolier e del fratello, sostituendo lo storico speaker Daniele "Decibel" Bellini con Timo Suarez, si è sollevato un polverone social. Ma prima di Napoli-Cagliari tutto era rientrato: Decibel Bellini era al suo posto e Suarez invece ha lavorato all'aspetto artistico e tecnico della gara.

A Fanpage.it, ora che la bufera mediatica è passata, parla Timo Suarez, al secolo Tarcisio Tacconi, per raccontare la vicenda di due giorni che lo ha visto, suo malgrado, co-protagonista.

Allora, Timo, raccontiamo un po' come hai vissuto quelle 48 ore di "caos" prima della partita di sabato..

Io ero a Procida con mia moglie e mia figlia, quando improvvisamente le persone hanno iniziato ad avvicinarmi per farsi una foto. Pensavo fosse qualche mio fan della radio o perché mi avessero riconosciuto come conduttore di qualche evento, e invece.. uno di loro si avvicina e mi fa vedere il comunicato stampa della Ssc Napoli. Mi fanno i complimenti, ma poi iniziano i «però non si fa così, hai cacciato fuori Decibel». Io non capisco di cosa parlino, poi vedo sui social 2-3mila messaggi in 3-4 minuti. Poi i messaggi su Whatsapp. Alla fine, ho sentito la società e Geolier, poi ho deciso di staccare il cellulare. Era completamente impossibile stargli dietro.

Poi cos'è successo?

Attorno alle 23, con calma, ho riacceso il cellulare. Ho chiamato Daniele perché ci conosciamo da più di vent'anni, abbiamo lavorato per anni tra radio, tv, eventi e via dicendo. Lui spesso come battuta mi ha sempre detto «un giorno chiameranno te», ma io ho sempre risposto che sì, sarebbe anche potuto accadere, ma solo se lui avesse deciso di farsi da parte, di certo non al posto suo.

Ed invece…

Sono stato contattato da Aurelio De Laurentiis, perché il mio nome circolava già, un po' tramite la Golden Boys e un po' tramite Emanuele Geolier. Avevano visto in me la figura capace di gestire il pre-match e la gara. Questo dopo che Daniele non era più stato confermato, quindi sì, avevo dato la mia disponibilità. Quando poi l'ho sentito, ho detto che volevo trovare un modo per arrivare a una soluzione. Anche perché pensavo si trattasse solo della parte artistica, non di quella sportiva. In pratica immaginavo che avremmo collaborato, e invece… A quel punto abbiamo cercato una soluzione, e alla fine la volontà della società è stata quella di reintegrare Daniele.

E così si arriva a Napoli-Cagliari, con Daniele di nuovo in postazione. Tu, invece, cosa farai?

L'accordo è quello di continuare su questa linea. Certo, tutto può cambiare, ma l'intenzione al momento è questa: Daniele Bellini farà lo speaker, io curerò tutta la parte che riguarda l'aspetto artistico tra interviste, consegne maglie, ospiti, presentazione, ospiti che arriveranno ad ogni match in casa, quello lo lo gestirò io.

Alla fine tutto è bene quel che finisce bene.

Certo, anche se c’è una cosa che mi ha dato molto fastidio: vedere mia moglie dispiaciuta, innervosita nel leggere commenti che non mi rispecchiano. Gente che ha scritto di tutto su di me senza neanche sapere chi fossi. Per fortuna ho migliaia di persone che mi conoscono, mi sostengono e hanno risposto a chi si è permesso di esprimere giudizi negativi. Alla fine il pre-match è stato un concentrato di emozione e felicità: io sono prima di tutto tifoso del Napoli, tifoso e figlio di questa città. Quando ho aperto il microfono, la prima cosa che ho fatto è stata mettermi dietro al dj, con le casse al massimo, per coprire eventuali fischi.

Che però non ci sono stati.

No, no, anzi. Chi era con me me lo ha detto, c'è stata un'ovazione. Allora ho respirato e mi sono rilassato.

Ultima domanda che arriva da una segnalazione dei lettori: dopo la partita al "Maradona" alcuni tifosi lamentavano un volume troppo alto della musica, tanto che quasi venivano coperti i loro cori durante la partita e anche il saluto delle curve ai calciatori nel finale. Pensi si riuscirà a risolvere?

Sì, sì, diciamo che alcuni lamentavano un audio molto forte, altri invece ci dicevano che non sentivano niente. Troveremo il giusto compromesso, andremo a rodaggio partita dopo partita. Ai tifosi che avevano fatto notare questa cosa posso dire che cercheremo di essere esaustivi nei confronti di tutti e lavorare in sinergia, divertirci e stare bene tutti insieme. Questa è la nostra mission e il nostro focus.

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