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Elezioni politiche 2022

Le elezioni, Eduardo De Filippo e quell’invito così attuale: “Votare per chi si vuole, ma votare”

Per le storiche Elezioni Politiche del 1948 Eduardo De Filippo utilizzo per un appello al voto uno dei suoi più noti e riusciti personaggi, il Pasquale Lojacono di “Questi fantasmi”. Ne venne fuori un video meraviglioso che a tutt’oggi spopola su Youtube ad ogni tornata elettorale: “Per queste elezioni dobbiamo votare tutti quanti, nessuno escluso. Perché sennò poi vengono i pentimenti e i rimorsi. Votare per chi si vuole, ma votare”.
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Questo invito al voto è storico. Non solo perché è d'autore, firmato  Eduardo De Filippo. Ma perché è un invito a prender parte alle consultazioni avvenute il 18 e 19 aprile del 1948, la Prima legislatura della Repubblica Italiana, il grande respiro di democrazia dopo gli orrori del totalitarismo.

C'erano state prima di quest'elezione il Referendum del 2 giugno del 1946 per scegliere tra Monarchia e Repubblica e contestualmente le prime libere elezioni politiche italiane per la definizione dell'Assemblea Costituente che portò poi alla stesura ed entrata in vigore della  Costituzione italiana.

A Eduardo, direttore di compagnia e commediografo, 48enne e già mostro sacro del teatro italiano, fu chiesto un invito al voto cordiale, come quello di un vecchio amico.

E quale modo migliore per il grande commediografo napoletano se non quello di presentarsi come uno dei suoi più riusciti personaggi, vale a dire l' "anima in penaPasquale Lojacono che vaga di balcone in balcone nella sua sterminata casa di ‘Questi Fantasmi‘?

La commedia,  tre atti andati in scena nel 1946, era popolarissima in tutto il Paese. Particolarmente apprezzata era la scena del caffè, la chiacchierata dal balcone con il curioso e misterioso professor Santanna. Eduardo spiega come si prepara il caffè, col classico coppietiello sulla macchinetta napoletana, a preservare l'aroma.

E poi, anziché continuare come da copione, introduce l'argomento delicatissimo del voto.

Una lezione di civismo che vale ancor oggi,  detta chiaramente, come usava fare: «Per queste elezioni dobbiamo votare tutti quanti, nessuno escluso. Perché sennò poi vengono i pentimenti e i rimorsi. Votare per chi si vuole, ma votare».

E in effetti non andò benissimo, almeno per quella parte di Paese che avrebbe volentieri votato a sinistra: le Politiche del 48 furono quelle in cui la  Democrazia Cristiana si aggiudicò la maggioranza relativa dei voti e quella assoluta dei seggi, caso unico nella storia della nostra Repubblica. Sconfitto in maniera durissima il  Fronte Democratico Popolare, lista di  Partito Comunista Italiano e  Partito Socialista Italiano. L'affluenza però fu enorme: 92,19 %.

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