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Tenta di soffocare la moglie, poi picchia anche la suocera: arrestato un 40enne a Napoli

Un 40enne arrestato a Miano dopo che durante una lite familiare aveva prima picchiato e poi tentato di soffocare la moglie, per poi aggredire anche la suocera intervenuta per difenderla. L’uomo, che deve rispondere di maltrattamenti, si trova ora in carcere. La donna è stata portata al pronto soccorso: 21 giorni di prognosi per contusioni e trauma cranico.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Tenta di soffocare la moglie durante una lite familiare, poi aggredisce anche la suocera scaraventandola a terra: un 40enne di Napoli è stato arrestato dai carabinieri di Napoli e deve ora rispondere di maltrattamenti in famiglia. Si tratta di un uomo già noto alle forze dell'ordine e residente a Miano, nella periferia nord di Napoli. L'uomo dopo l'arresto è stato portato nel carcere di Poggioreale, dove si trova ora a disposizione dell'autorità giudiziaria.

La vicenda è accaduta nella scorse ore: i carabinieri sono intervenuti dopo che un familiare aveva chiamato il 112 per segnalare l'aggressione in corso. Al loro arrivo nell'appartamento, i militari hanno fermato l'uomo che, poco prima, aveva sia tentato di soffocare la moglie di 37 anni dopo una violenta lite sfociata già in una prima aggressione fisica, e contestualmente aveva anche aggredito la suocera, intervenuta per difendere la figlia dal compagno violento: la donna era stata scaraventata per terra. Bloccato l'uomo e tratto in arresto, le donne sono state invece soccorse: per la compagna dell'aggressore, portata al pronto soccorso dell'ospedale Cardarelli di Napoli, saranno necessari 21 giorni per guarire dalle ferite riportate. I medici hanno infatti riscontrato diverse contusioni ed un trauma cranico, oltre ad un forte stress emotivo. La madre della vittima se l'è cavata senza particolari conseguenze fisiche. Per il 40enne è stato formulato il reato di maltrattamenti in famiglia: si tratta del terzo caso di violenza di genere in pochi giorni nell'area metropolitana di Napoli, hanno spiegato i carabinieri del Nucleo Radiomobile di Napoli.

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