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Tenta di evadere dal carcere di Santa Maria Capua Vetere con una corda di lenzuola

Un detenuto algerino bloccato prima che potesse scavalcare il muro perimetrale della strutture penitenziaria, notato da un agente durante il giro di controllo.
A cura di Nico Falco
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Si era costruito una corda artigianale, ottenuta intrecciando delle lenzuola e con un bastone ricavato da un tavolo ad un capo a mò di arpione, e con quella stava per scavalcare il muro di cinta del carcere di Santa Maria Capua Vetere, nel Casertano. E ci sarebbe con tutta probabilità riuscito se non fosse stato notato da un agente della penitenziaria durante il giro di perlustrazione interno.

Il tentativo di evasione risale al primo pomeriggio di ieri, 24 novembre, nel reparto Nilo, durante l'ora di passeggio, tra le 15 e le 16. A sventarlo è stato l'assistente capo Luigi Macari, inizialmente indagato per le violenze del 6 aprile nel carcere sammaritano ma poi uscito completamente dall'indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere perché era emerso che in quel giorno non era in servizio.

Il detenuto, algerino, aveva approfittato della scarsa presenza di agenti: ce n'erano soltanto due per tutto il reparto, formato da otto sezioni distribuite su quattro piano. L'uomo ha scavalcato il primo muro dell'area passeggio, alto alcuni metri, e si è diretto velocemente verso il muro perimetrale con la corda tra le mani. Probabilmente gli sarebbero bastati pochi minuti per avere la meglio anche sul secondo ostacolo e per dileguarsi. In quei momenti, però, è stato visto dall'agente che stava effettuando il giro di controllo interno a bordo dell'auto di servizio e ha lanciato l'allarme.

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