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Taxi, scuolabus e bus turistici in protesta contro coprifuoco in piazza del Plebiscito

Napoli per il secondo giorno resta senza taxi: i tassisti stanno protestando in piazza del Plebiscito contro il coprifuoco, chiedono un sussidio mensile fino a quanto la situazione non tornerà alla normalità. In piazza, questa mattina, anche i conducenti degli scuolabus e dei bus turistici, anche loro colpiti dalle recenti misure anti contagio Covid regionali.
A cura di Nico Falco
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Prosegue la protesta dei tassisti, che per il secondo giorno consecutivo si sono dati appuntamento in piazza del Plebiscito per manifestare contro il coprifuoco e il conseguente calo delle corse. Questa mattina nella piazza, nel centro di Napoli, si sono uniti anche i conducenti degli scuolabus e quelli degli autobus turistici. Tutti a braccia incrociate per lo stesso motivo: i recenti provvedimenti regionali, uniti a quelli disposti dal Governo, hanno di conseguenza ridotto drasticamente il volume di affari tagliando gli introiti e portando famiglie sul lastrico. Con le scuole chiuse restano infatti fermi gli scuolabus, mentre lo stop alla movida e la riduzione degli orari delle attività di ristorazione è un pesante colpo alle attività legate alla movida e al turismo, come appunto, oltre che i taxi, anche i bus turistici.

Per Napoli è quindi il secondo giorno consecutivo senza taxi; i tassisti hanno annunciato di voler restare in assemblea permanente, chiedono un sussidio mensile per tamponare le perdite fino a quando la situazione non tornerà alla normalità. La protesta era cominciata la sera del 26 ottobre, con un lungo corteo di auto bianche che avevano attraversato la città suonando i clacson. La mattina i tassisti hanno raggiunto piazza del Plebiscito e hanno parcheggiato le automobili, esponendo lo striscione con la scritta "Tu ci chiudi, tu ci paghi". Secondo i manifestanti il coprifuoco va a incidere ulteriormente su un contesto già disastroso, in cui al crollo del turismo dovuto alla pandemia si sono aggiunti il blocco della movida e la chiusura alle 18 di ristoranti e altre attività, provvedimenti che rischiano di affossare ulteriormente il settore.

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