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Tangente per superare il concorso nella Polizia Penitenziaria, 5 arresti a Napoli

Cinque persone sono state arrestate per corruzione nell’ambito di una inchiesta della Procura di Napoli: si tratta di due agenti della Polizia Penitenziaria, un funzionario del Dap, il presunto intermediario e un candidato risultato idoneo al concorso nonostante fosse daltonico; per il superamento della prova sarebbe stata versata una tangente da ottomila euro.
A cura di Nico Falco
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Avrebbero intascato una mazzetta da ottomila euro per far superare il concorso nella Polizia Penitenziaria a un giovane napoletano che non avrebbe potuto passare quella prova in quanto daltonico. È l'accusa che ha portato alle misure cautelari per 5 persone (2 in carcere e 3 ai domiciliari), eseguite ieri dal Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria, nell'ambito dell'indagine condotta dal magistrato del pool anticorruzione della Procura di Napoli Mariella Di Mauro.

L'ipotesi di reato, per tutti gli indagati, è di corruzione. Il candidato, un funzionario del Dap (Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria) e un agente della Penitenziaria sono finiti ai domiciliari, mentre per altri due poliziotti del Corpo si sono aperte le porte del carcere. L'indagine ha portato anche all'esecuzione di una serie di sequestri; si ipotizza che non si sia trattato di un singolo caso e che possano essercene altri analoghi, riconducibili allo stesso gruppo.

Destinatari delle misure cautelari in carcere sono Enrico Spina e Maurizio Russo, sovrintendenti e coordinatori in servizio presso il provveditorato per l'amministrazione Penitenziaria, che secondo l'accusa avrebbero intascato la mazzetta da ottomila euro; ai domiciliari sono invece finiti Marco Pelosi, commissario in servizio presso la direzione generale del DAP a Roma, Gerardo Barbato, il candidato poi risultato idoneo alle prove attitudinali del concorso nonostante fosse daltonico, e Nunzio Bianco, che per gli inquirenti ha fatto da mediatore tra il candidato e i pubblici ufficiali. Il padre di Barbato risulta indagato nel procedimento ma non è stato raggiunto da misura cautelare.

Il passaggio di denaro nella sede del sindacato

Da quanto emerge, alcuni degli indagati coinvolti nell'inchiesta del pool anticorruzione della Procura di Napoli, condotta dal sostituto procuratore Mariella Di Mauro, sarebbero stati sorpresi lo scorso 22 maggio proprio durante il passaggio di denaro nella sede di un sindacato che si trova a Monteforte Irpino, in provincia di Avellino.

Gli investigatori della Penitenziaria hanno intercettato le conversazioni tra gli indagati e scoperto la vicenda, come l'ambientale, registrata il 5 maggio 2021 in cui Maurizio Russo, Errico Spena e Marco Pelosi avrebbero "concordato gli interventi per agevolare i candidati nel superamento delle prove fisiche". In un'altra conversazione avuta quel giorno, si parlerebbe "delle modalità e dei tempi per il versamento del denaro: Errico Spena al candidato: "…veniamo subito al dunque, senza che facciamo giri di parole… qua per questo servizio vogliono qualcosa… 8mila euro.. quattro di loro fanno 2mila euro ciascuno… questo è un treno che si deve prendere e non si può perdere…". Dalle analisi delle chat presenti sui cellulari, inoltre, emerge che gli incontri tra gli indagati sarebbero avvenuti anche negli uffici del Tribunale di Napoli.

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