Stoviglie e coppe dell’antica Roma ancora intatte scoperte negli scavi di Pompei

Nuova straordinaria scoperta negli scavi di Pompei: nell'area di Civita Giuliana, sono infatti riemerse anfore e coppe rimaste intatte dopo duemila anni e sepolte dalle ceneri dell'eruzione, dopo essere probabilmente cadute durante le fasi concitate dell'esplosione del Vesuvio del 79 dopo Cristo, come lasciano intuire le posizioni "rovesciate" al suolo di alcune di esse. Si tratta dell'ennesima scoperta dopo quelle avvenute in precedenza, come le due vittime dell’eruzione di cui furono eseguiti i calchi, il carro cerimoniale decorato con rilievi d’argento, la stalla con un sauro bardato, la stanza dove abitavano tre schiavi.

"Pompei è l'orgoglio dell'Italia ed è nostra intenzione difendere e promuovere ancora di più un patrimonio che è un unicum a livello mondiale", ha commentato il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, che rivendica "l'impegno e la capacità dello Stato di arginare la piaga degli scavi clandestini e del commercio di beni archeologici e costituisce una importante risposta allo scempio perpetrato negli anni dai tombaroli".

Civita Giuliana, che si trova all'esterno di quella che fu la città di Pompei all'epoca romana, era con ogni probabilità una grande villa agricola alle porte della città. In passato è stata saccheggiata dai tombaroli in maniera sistematica, e solo dal 2017 finalmente posta sotto stretta sorveglianza e all'attenzione del Parco Archeologico. La sua importanza, oltre che per le scoperte fatte all'interno, sta nel fatto che a meglio conservarsi sono state le tracce dei servi, che raccontano in maniera più dettagliata quello che la storia "tradizionale" di Roma non si occupava: la vita servile all'epoca romana.