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A Pompei scoperta la stanza degli schiavi: ci sono ancora letti e attrezzi intatti

Una stanza degli schiavi accanto alla stalla della villa denominata Civita Giuliana, appena fuori dalle antiche mura cittadini della Pompei romana. Una scoperta sensazionale: ci sono ancora i letti, gli attrezzi, anfore e suppellettili varie intatti. La grande villa forse di proprietà di un un generale dell’esercito o un alto magistrato romano.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Riemerge dopo quasi duemila anni la stanza degli schiavi di una villa romana a Pompei. Una scoperta straordinaria, anche perché sono incredibilmente sopravvissuti alla furia distruttiva del Vesuvio che nel 79 dopo Cristo seppellì il municipium romano diversi suppellettili, perfino attrezzi di lavoro e finimenti dei cavalli. "Si tratta di una scoperta eccezionale, perché davvero è rarissimo che la storia restituisca i particolari di queste vite", ha commentato Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico. Gli fa eco anche il ministro della Cultura Dario Franceschini, che ha parlato di "significativi passi avanti nella ricerca scientifica e che fanno di Pompei un modello di studio unico al mondo"-

La scoperta è avvenuta nella grande villa di Civita Giuliana, in gran parte ancora sotterrata, che si trova appena al di fuori di quella che era l'area perimetrale del municipium romano. All'interno di quella che era uno stanzino destinato alla schiavi, limitrofo alla stalla della villa, era ancora tutto come era il giorno dell'eruzione. Le brandine disposte a ferro di cavallo, con quella più piccola destinata al figlio della coppia di schiavi; il calco di gesso di quello che era il tessuto disteso su una rete di corde; ma anche il timone di legno del carro, la cassa con dentro i ferri del mestiere e i finimenti dei cavalli. Attimi di vita quotidiana di quelle che con ogni probabilità furono tra le vittime dell'eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo. I lavori di scavo proseguono: la villa era sicuramente appartenuta ad una grande personalità, forte un generale dell'esercito o un alto magistrato. Nella limitrofa stalla, di cui dovevano occuparsi gli schiavi che risiedevano nello stanzino ritrovato, era anche emersa la mummia di una bambina, forse una figlia dei proprietari, e perfino i corpi di due persone che, fuggendo dall'eruzione, morirono sui gradini delle scale di casa. Impossibile ovviamente stabilire le singole identità, ma i lavori proseguono per far emergere tutto quanto è ancora interrato, per quella che sembra una grande villa romana ancora tutta da scoprire.

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