Stop assistenza a bimbi autistici e riabilitazione a Napoli, i lavoratori scioperano: “Siamo disperati”

Stop di 12 ore all'assistenza ai bimbi autistici, e a tutte le altre attività di assistenza, tra le quali fisioterapia e logopedia, a Napoli, martedì 18 ottobre 2022, per lo sciopero dei 500 lavoratori del Centro Serapide e delle cooperative collegate che si occupano della riabilitazione proclamato dalla Fp Cgil Sanità privata dell'area metropolitana di Napoli. Gli operatori che ogni giorno assistono con professionalità e competenza centinaia di pazienti in tutta la provincia di Napoli incroceranno le braccia dalle ore 8,00 alle 20,00 per protestare contro il cambio del contratto. "Amiamo il nostro lavoro e ci dispiace per i nostri pazienti – affermano i lavoratori – Ma non abbiamo altro modo per far sentire le nostre ragioni".
Le aziende coinvolte
Lo sciopero aziendale, il primo della vertenza, riguarderà il personale delle aziende Centro di Fisiocinesiterapia Serapide Spa, Cooperativa Puteoli a r.l., Cooperativa Sociale Onlus Servizi Sanitari FKT Co.Se.Sa. a r.l., Emilia Società Cooperativa a r.l., Studio Polidiagnostico Persico e Primi srl. Lo sciopero riguarderà tutte le categorie professionali. Ma, assicurano gli organizzatori, come previsto dalla normativa, non comprometterà alcun servizio essenziale.

I motivi della protesta
Ma quali sono i motivi della protesta? A scatenare la rabbia dei lavoratori, secondo la Fp Cgil, "la decisione formalizzata da parte dell'azienda di cambiare il contratto nazionale agli oltre 500 lavoratori (315 della Serapide Spa e 150 delle cooperative satelliti) portandoli dal CCNL Sanità Privata al CCNL Aias". Per la Fp Cgil "non esiste alcuna motivazione al cambio di contratto, dato che l'azienda negli ultimi 10 anni ha prodotto oltre 10 milioni di euro di utili".
"Abbiamo verificato i bilanci – ha spiegato Marco D'Acunto, segretario con delega alla sanità privata della Fp Cgil Area Metropolitana di Napoli – non esistono problematiche economiche dell’azienda. Le lavoratrici ed i lavoratori hanno atteso per 14 lunghi anni il rinnovo del CCNL Sanità Privata che l’Azienda non ha nemmeno onorato in toto. Adesso non possono essere beffati vedendoselo sostituire con un contratto nazionale a ribasso che alimenta l’odioso fenomeno del dumping contrattuale".