Spari in strada dopo la vittoria dell’Italia all’Europeo: chiesti 7 anni per il 17enne

Sono stati chiesti 7 anni di reclusione per il giovane che, in occasione della vittoria dell'Italia allo scorso campionato europeo, avrebbe esploso diversi colpi di pistola su viale Italia, ad Avellino. Già condannato nelle scorse settimane il padre, che si era sempre preso tutta la colpa: per i giudici però anche il giovane, all'epoca minorenne, avrebbe avuto un ruolo attivo nella vicenda, che portò al ferimento di tre persone. Oggi la richiesta del Tribunale dei Minori: la sentenza è attesa per il 1° luglio, a quasi un anno dalla folle notte di viale Italia.
La condanna del padre a 8 anni e 6 mesi
Lo scorso 18 febbraio era già stato condannato il padre, Ciro Casanova, che al termine del rito abbreviato venne condannato a 8 anni e 6 mesi di reclusione dal giudice per le udienze preliminari Fabrizio Ciccone. Per Casanova, il pubblico ministero Vincenzo Russo aveva chiesto dieci anni di carcere. L'uomo, che come il figlio è difeso dall'avvocato Gaetano Aufiero, era gravemente indiziato per i reati di tentato omicidio plurimo, detenzione e porto illegale di arma da fuoco.
La vicenda al termina di Italia-Spagna
Tutto accade nella notte tra il 6 e il 7 luglio 2021, al termine della partita tra Italia e Spagna, semifinale degli Europei 2020: dopo la vittoria ai rigori della nazionale Azzurra, molta gente si era riversata in strada per festeggiare, e ad Avellino una delle strade prese d'assalto su il Viale Italia, zona pedonale e cuore della movida irpina. Improvvisamente, quelli che sembrarono botti d'artificio si rivelarono essere colpi di pistola: a terra rimasero tre persone, ferite fortunatamente in maniera non grave ma portate d'urgenza all'ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino. Per quella sparatoria vennero in seguito arrestati Ciro Casanova, 55 anni, ed il figlio all'epoca dei fatti 17enne, entrambi poi finiti a giudizio in questi mesi.