Spari alle Case Nuove: ferito nipote del boss, pochi giorni fa il raid contro l’abitazione

Incensurato, nessun legame evidente con la criminalità organizzata, ma una parentela "scomoda": è il profilo del 18enne che, nella notte appena trascorsa, è finito al Pronto Soccorso con ferite da arma da fuoco ad entrambe le gambe. Il giovane non è in pericolo di vita, è stato ricoverato in osservazione ma le sue condizioni non destano preoccupazione. Sull'accaduto indagano i carabinieri del Nucleo Operativo Stella. Il raid potrebbe essere collegato a quello contro la sua abitazione di pochi giorni fa.
Ferito 18enne incensurato alle Case Nuove
Il ragazzo ha raccontato di essere stato avvicinato da uno sconosciuto mentre si trovava in via Michelangelo Ciccone, zona Case Nuove, quartiere Mercato, poco dopo l'una del mattina; l'uomo, per motivi non chiari, gli avrebbe sparato. Due i colpi di pistola esplosi, che hanno raggiunto la vittima ai polpacci; le pallottole sono entrate ed uscite. Trasportato all'Ospedale dei Pellegrini, il ragazzo è stato affidato ai sanitari per le medicazioni del caso.
Gli spari contro la sua abitazione
Il 18enne non è stato in grado di spiegare i motivi del ferimento ma, tra le ipotesi al momento tenute in considerazione, c'è quella che porta al clan Rinaldi, ritenuto egemone nella zona delle Case Nuove. Benché non risulti coinvolti negli affari della cosca, infatti, il giovane è imparentato col capoclan detenuto Ciro Rinaldi "My Way" ed è, con tutta probabilità, anche l'obiettivo di un precedente raid: nel pomeriggio del 23 ottobre sono stati esplosi almeno 8 colpi di pistola contro la sua abitazione, in via Gabella Vecchia, zona Case Nuove e area dove risiedono diversi pregiudicati legati ai Rinaldi.
Gli scontri tra i Rinaldi e i D'Amico
Di recente i Rinaldi erano stati coinvolti in scontri contro il clan D'Amico di San Giovanni a Teduccio, i "Gennarella"; in questo contesto si collocherebbe l'episodio del 18 aprile scorso, Venerdì Santo, quando diversi colpi di pistola furono esplosi durante una processione vicino alla parrocchia di San Giuseppe e Madonna di Lourdes, nel Rione Villa, caseggiato popolare che rappresenta una delle roccaforti del gruppo di "My Way".
Obiettivo di quell'agguato sarebbe stato il 36enne Francesco Rinaldi, detto Ignazio, figlio del capoclan Antonio Rinaldi (ucciso nel 1990) e nipote di Ciro Rinaldi; secondo gli inquirenti l'uomo, il giorno dopo, insieme ad un complice andò a sparare nel fortino dei "Gennarella". Per quella vicenda, a settembre, sono stati sottoposti a fermo Francesco Rinaldi e il presunto complice, Salvatore Attanasio, anche lui inquadrato nel gruppo Rinaldi-Reale.