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Covid 19

Shottino al posto del vaccino Covid, il cattivo gusto nel lido del Napoletano

In un lido del Napoletano, durante una delle feste di questi giorni, gli shottini sono stati distribuiti come in una parodia della campagna di vaccinazione: “somministrati” da una ragazza vestita come una dottoressa e spruzzati in bocca con siringhe. Una scenetta, ripresa in video, che si sarebbe potuta evitare: se per qualcuno serve a esorcizzare la paura, per tanti è una mancanza di rispetto per le migliaia di morti Covid.
A cura di Nico Falco
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Un ragazzo seduto su una sedia a rotelle, una dottoressa che gli spruzza in bocca una dose di "vaccino", lui che un attimo dopo, miracolo, si alza persino in piedi. Uno "scherzo" messo in scena in un lido del Napoletano e immortalato in un video poi finito sui social. Evoluzione, e adattamento sul tema, del cicchetto versato direttamente dalla bottiglia o in altri modi fantasiosi che si sono visti negli anni scorsi durante le feste o gli eventi in locali e spiagge.

Niente di illegale, ma sicuramente una pantomima discutibile: se qualcuno lo ha infatti interpretato come un gioco che in altri contesti sarebbe potuto essere anche divertente, un modo per esorcizzare la paura della pandemia, per molti invece è una mancanza di rispetto per le 6.844 vittime in Campania ( e 124.296 in Italia) o comunque un qualcosa che, se non altro per delicatezza, sarebbe stato meglio evitare. La scenetta è in uno dei tanti video che nelle scorse ore sono stati pubblicati sui social e che riprendono le feste che in questi giorni si stanno tenendo sui lidi in provincia di Napoli. Rigorosamente all'aperto, come prevedono le norme, anche se spesso i partecipanti sembrano aver dimenticato sia la mascherina sia la necessità di mantenere in ogni caso la distanza interpersonale.

Il video dello "shottino al posto del vaccino" dura una manciata di secondi, ma il richiamo è evidente: non solo la siringa, che in questo caso serve a spruzzare l'alcol invece che il farmaco intramuscolo, ma anche gli altri shottini già in fila sul tavolo e la stessa ragazza che si occupa delle "somministrazioni" indossa un camice da dottoressa e anche i guanti, mentre il "collega" alle spalle, abbigliato alla stessa maniera, prepara le altre siringhe per il prossimo "vaccinando".

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