Sequestro lampo del 15enne a Napoli: indagato il padre, riciclaggio dei soldi del clan

Tre imprenditori in affari tra loro, i soldi della camorra e le "lavanderie" per ripulirli, un legame col sequestro lampo di un 15enne non ancora definito ma verosimile quanto basta per trattare tutto nello stesso procedimento. Si arricchisce di nuovi particolari, e decisamente si complica, la vicenda del rapimento del ragazzino che, ad aprile, era stato prelevato con la forza mentre andava a scuola a San Giorgio a Cremano, tenuto legato in un appartamento di Barra e liberato nel pomeriggio: il padre del giovanissimo, l'imprenditore Giuseppe Maddaluno, è ora indagato per riciclaggio, reato ipotizzato con l'aggravante mafiosa in quanto i soldi da ripulire sarebbero quelli del clan Cuccaro.
Tre indagati per il rapimento del 15enne
A quanto apprende Fanpage.it, l'ufficio inquirente, guidato dal procuratore Nicola Gratteri, ha individuato altri due presunti coinvolti nel rapimento: si tratta di due imprenditori del Vesuviano, in passato in contatto con esponenti del clan Cuccaro, indagati a piede libero e raggiunti anche loro da un decreto di perquisizione. La notizia dell'iscrizione del padre del 15enne nel registro degli indagati era stata anticipata da Il Mattino, l'inchiesta è condotta dai pm Stefano Capuano ed Henry John Woodcock e coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Amato.
Lo scorso 14 aprile, nel corso della perquisizione in casa di Maddaluno, erano stati rinvenuti "272 fogli di carta di varie dimensioni" con nomi, cifre e date, ora al vaglio della Guardia di Finanza; in quella documentazione, anche dei dati che erano verosimilmente riconducibili a rapporti di dare-avere tra il padre del ragazzino e uno dei due uomini che sarebbe poi stato indagato a piede libero per il sequestro.
L'ipotesi: ritorsione legata al riciclaggio per il clan
Nel procedimento penale attualmente in corso nei confronti dell'unico arrestato, che venne bloccato quel giorno dalla Polizia di Stato, e dei due presunti correi, risponde anche il padre del ragazzino (per il reato di riciclaggio): in buona sostanza, è intuibile che, secondo gli inquirenti, la questione del riciclaggio possa essere legata al sequestro, e che quindi, in qualche modo, si ipotizzi che ci sia stato un litigio sorto per ragioni economiche che possa avere portato al rapimento del ragazzino come atto dimostrativo o a scopo estorsivo.
"Confidiamo nell'operato della magistratura – commenta l'avvocato Michele Rullo, che assiste la famiglia – siamo meravigliati della contestazione mossa a carico di Maddaluno che, fino a prova contraria, è la vittima di questa vicenda. Siamo sicuri che uscirà fuori la verità e che escluda ogni ipotesi di coinvolgimento, a vario titolo, del papà del ragazzino".