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Scuole ancora chiuse, i prefetti ai sindaci: “Interruzione di servizio, ritirate le ordinanze”

Note dei Prefetti di Avellino e Salerno ai sindaci. Ritirare le ordinanze sindacali sulle scuole. C’è rischio di interruzione di attività essenziali.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Scuole chiuse a causa del Covid in molti Comuni della Campania, nonostante il decreto del Tar che ha sospeso l'ordinanza regionale del Governatore De Luca. A Salerno e Avellino le prefetture hanno inviato note ai sindaci invitando alla prudenza e sottolineando come le eventuali chiusure debbano avvenire solo in casi estremi. Ad Avellino, il prefetto Paola Spena ha inviato una nota urgente a tutti i sindaci irpini e al direttore generale dell'Azienda sanitaria locale: "Ritirate in autotutela le ordinanze sindacali" di chiusura delle scuole, consentendo l'apertura degli istituti di ogni ordine e grado, così come stabilito dal Governo Draghi. C'è il rischio di "interruzione di attività essenziali a danno della comunità locale".

La lettera del Prefetto di Avellino ai sindaci

Nella nota urgente con oggetto le "ordinanze sindacali di sospensione attività scolastiche" il Prefetto scrive:

"Sono pervenute alcune ordinanze sindacali che hanno disposto la sospensione delle attività didattiche in presenza degli istituti di ogni ordine e grado, ivi compresi gli istituti secondari di secondo grado laddove presenti, in considerazione dell'evoluzione della situazione epidemiologica a livello locale.

L'attuale quadro normativo, e da ultimo il Dl 1 del 7 gennaio 2022, teso a garantire il regolare svolgimento delle attività didattiche in presenza e in sicurezza per tutti gli istituti di ogni ordine e grado a partire dalla scuola dell'infanzia, ha prescritto, proprio per fronteggiare l'incremento su tutto il territorio nazionale della diffusione dei contagi – che peraltro vede, allo stato, la Regione Campania in zona bianca – ulteriori misure per la gestione dei casi di positività, differenziate a seconda dell'ordine di istruzione, e per il tracciamento dei casi di positività nell'ambito della popolazione scolastica delle scuole secondarie di primo e secondo grado, soggette alla autosorveglianza.

"Nel ribadire che negli ambiti scolastici sono previsti rigorosi protocolli di sicurezza a garanzia di una adeguata tutela della salute, si invitano" i sindaci "qualora abbiano adottato provvedimenti amministrativi più restrittivi rispetto alle disposizioni a livello governativo, a voler rivedere le proprie determinazioni, ritirando in autotutela gli atti assunti, attenendosi al dettato normativo, nel rispetto del principio di adeguatezza e proporzionalità, e tenendo in debita considerazione la valenza del diritto all'istruzione e alla formazione della personalità del minore".

Si sottolinea "come eventuale provvedimenti maggiormente limitativi potranno essere assunti soltanto a fronte di condizioni di eccezionalità e straordinarietà in seno allo specifico contesto locale, attestate dall'Asl, e vagliando nel complesso delle ulteriori misure utili, tra cui, in via residuale e non prioritaria, anche l'eventuale sospensione delle attività didattiche.

Il prefetto Spena ricorda che proprio ieri, 10 gennaio, il Tar Campania si è espresso chiaramente sull'ordinanza firmata dal presidente della Regione Vincenzo De Luca, riaprendo alle lezioni in presenza. E che dunque anche le amministrazioni cittadine debbono fare altrettanto per non causare una «interruzione interruzione di attività essenziali a danno della comunità locale»

Il Tar Campania sezione V ha sospeso l'esecutività dell'ordinanza del presidente della giunta regionale della Campania che aveva rinviato al 29 gennaio 2022 le attività scolastiche e didattiche in presenza della scuola dell'infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado.

Nel decreto viene evidenziato che "non residua alcuno spazio per disciplinare diversamente l'attività scolastica in stato di emergenza sanitaria in quanto interamente e minutamente regolata dalle richiamate disposizioni di rango primario". E che "non possa mantenersi l'efficacia di un provvedimento amministrativo palesemente contrastante rispetto alle scelte politiche operate a livello di legislazione primaria, peraltro incidente in maniera così evidentemente impattante sui livelli uniformi a livello nazionale di fruizione di servizi pubblici tra i quali quello scolastico. Un provvedimento distonico e contrastante con l'orientamento centrale potrebbe palesare un'interruzione di attività essenziali a danno della comunità locale.

La nota del Prefetto di Salerno

Sulla stessa lunghezza d'onda anche il Prefetto di Salerno Francesco Russo, che in una nota ai sindaci sottolinea come il Decreto del Tar abbia come conseguenza "l'immediato ripristino delle modalità di prestazione e di fruizione dei servizi educativi, scolastici e didattici regolati dalla pertinente normativa emergenziale di rango primario". Per i sindaci, insomma, argomenta il Prefetto, resterebbe "uno spazio soltanto eccezionale per i provvedimenti amministrativi".

"La concreta possibilità di intervento ulteriore su base substatuale – scrive il Prefetto Russo – resta confinata alle ipotesi residuali, di necessità, ravvisabili nei casi in cui circostanze, non previste e non prevedibili, impongano l'improcrastinabile adozione di misure straordinarie finalizzate a fronteggiare idoneamente, con carattere di ineludibilità, situazioni di emergenza-urgenza".

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