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Scontri nel carcere minorile di Airola, il sindacato: “Fiction Mare Fuori non è la realtà”

Violenze nel minorile di Airola, dove si sarebbero fronteggiati due gruppi di giovani detenuti. Letti usati come arieti per sfondare le porte blindate.
A cura di Nico Falco
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Giornata di scontri, andati avanti fino a notte, quella di ieri nel carcere minorile di Airola, in provincia di Benevento: a fronteggiarsi, ricostruisce il sindacato Uspp, due gruppi di detenuti, uno formato da giovanissimi napoletani e l'altro da africani; questi ultimi avrebbero anche usato i letti delle celle come arieti per sfondare le porte blindate delle celle.

I contrasti sarebbero cominciati nel pomeriggio di ieri, 20 febbraio, durante l'ora d'aria, intorno alle 16:30. Da un lato un paio di giovani napoletani, tra cui uno, per il quale si sta disponendo il trasferimento, apparterebbe a una famiglia di camorra e un altro, che è stato già spostato in una diversa struttura, sarebbe un giovane al quale sarebbero stati diagnosticati problemi psichici, già protagonista di diverse criticità, trovato in possesso di droga e cellulare e responsabile di aggressioni agli agenti. Dall'altro lato, 7-8 giovani detenuti marocchini.

La situazione sarebbe tornata sotto controllo in breve, grazie all'intervento tempestivo della Polizia Penitenziaria, ma nelle ore successive la tensione si sarebbe nuovamente alzata, coi ragazzi nordafricani che avrebbero cercato di uscire dalle celle usando i letti per sfondare le porte blindate e lesionando le pareti. Le violenze si sono placate soltanto intorno alle 23:30.

Per Giuseppe Moretti, presidente del sindacato della Polizia Penitenziaria Uspp, che già da tempo aveva denunciato la escalation di violenza tra giovanissimi detenuti, "la realtà delle carceri minorili somiglia poco a quella proposta nella fiction "Mare Fuori"" e "i modelli riorganizzativi devono essere improntati alla separazione tra i vari gruppi etnici e anche questa volta solo la professionalità degli agenti penitenziari ha evitato il peggio".

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