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Sciopero generale a Napoli il 28 novembre, stop a metro, bus e treni: orari e chi si ferma

Domani, venerdì 28 novembre, è previsto uno sciopero nazionale dei trasporti di 24 ore che, a Napoli, riguarderà metropolitane, bus e funicolari di Anm, i treni di Eav, nonché i trasporti regionali.
A cura di Valerio Papadia
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Durerà 24 ore, tutta la giornata, lo sciopero nazionale indetto per domani, venerdì 28 novembre, che coinvolgerà i settori pubblici e privati; lo sciopero prenderà il via alle ore 03.01 e terminerà alle ore 03.00 di sabato 29 novembre. Per quanto riguarda la città di Napoli, lo scioperò coinvolgerà soprattutto i trasporti, ovvero le linee metropolitane, gli autobus e le funicolari dell'Anm, le linee ferroviarie dell'Eav, nonché i treni regionali gestiti da Trenitalia. Come succede sempre in caso di sciopero, le aziende dei trasporti che operano nel capoluogo campano hanno pubblicato le fasce di garanzia, ovvero gli orari in cui il servizio è garantito. Lo sciopero di domani è stato indetto dalla sigla sindacale Usb, per chiedere salari adeguati e condizioni lavorative migliori, ma anche contro le guerre in atto.

Chi si ferma per lo sciopero generale a Napoli il 28 novembre: i settori coinvolti

Non solo il trasporto pubblico: oltre a treni, sia locali, che regionali e nazionali, come detto lo sciopero di domani coinvolgerà tutti i settori pubblici e privati. Disagi, ad esempio, potrebbero riguardare anche il trasporto aereo: l'Enac ha però già comunicato le fasce in cui i voli saranno garantiti, ovvero dalle 07.00 alle 10.00 e dalle 18.00 alle 21.00. Oltre ai trasporti, nello sciopero sarà coinvolta anche la scuola, come il settore sanitario e la pubblica amministrazione, ma saranno garantiti, a ogni modo, i servizi essenziali di assistenza.

Sciopero Anm il 28 novembre per metro, bus e funicolari: orari e fasce di garanzia

Tornando al trasporto pubblico a Napoli, lo sciopero coinvolgerà i mezzi dell'Anm, vale a dire la Linea 1 e la Linea 6 della metropolitana, le quattro funicolari cittadine (Centrale, Montesanto, Chiaia, Mergellina) e gli autobus. Ecco, di seguito, le fasce di garanzia del servizio dei mezzi di trasporto dell'Anm.

Linea 1 metropolitana:

  • prima corsa al mattino da Piscinola: 06.30
  • prima corsa al mattino da Centro Direzionale: 07.10
  • ultima corsa al mattino da Piscinola: 09.15
  • ultima corsa al mattino da Centro Direzionale: 09.13
  • prima corsa al pomeriggio da Piscinola: 17.07
  • prima corsa al pomeriggio da Centro Direzionale: 17.47
  • ultima corsa al pomeriggio da Piscinola: 19.40
  • ultima corsa al pomeriggio da Centro Direzionale: 19.29

Linea 6 metropolitana:

  • ultima corsa da Mostra: 09.08
  • ultima corsa da Municipio: 09.14

Funicolari:

  • ultima corsa al mattino: 09.20
  • prima corsa al pomeriggio: 17.00
  • ultima corsa al pomeriggio: 19.50

Autobus e tram:

Per le linee di superficie, il servizio è garantito tra le 05.30 e le 08.30, al mattino, e tra le 17.00 e le 20.00 al pomeriggio.

Gli orari dei mezzi Eav a Napoli per lo sciopero del 28 novembre

Lo sciopero di domani riguarderà anche le linee ferroviarie di Eav, in particolare la Circumvesuviana, la Cumana e la Circumflegrea, che collegano il capoluogo campano con i Campi Flegrei, con l'Area Vesuviana e con la Penisola Sorrentina. Ecco le fasce di garanzia del servizio comunicate dall'azienda.

Circumvesuviana:

Ultime partenze prima dello sciopero da Napoli (fascia 05.30-08.30):

  • per Sorrento: 08.05
  • per Poggiomarino: 08.14
  • per Sarno: 08.10
  • per Torre Annunziata: 08.26

Ultime partenze prima dello sciopero per Napoli (fascia 05.30-08.30):

  • da Sorrento: 08.14
  • da Poggiomarino: 08.18
  • da Sarno: 08.26
  • da Torre Annunziata: 08.44

Prime partenze dopo lo sciopero da Napoli (fascia 16.30-19.30):

  • per Sorrento: 17.05
  • per Poggiomarino: 16.38
  • per Torre Annunziata: 16.45
  • per Sarno: 16.34

Prime partenze dopo lo sciopero per Napoli (fascia 16.30-19.30)

  • da Sorrento: 16.38
  • da Poggiomarino: 16.42
  • da Sarno: 16.50
  • da Torre Annunziata: 16.57

Ultime partenze da Napoli (fascia 16.30-19.30)

  • per Sorrento: 19.29
  • per Poggiomarino: 19.02
  • per Sarno: 18.58
  • per Torre Annunziata: 19.09

Ultime partenze per Napoli (fascia 16.30-19.30):

  • da Sorrento: 19.02
  • da Poggiomarino: 18.30
  • da Sarno: 19.14
  • da Torre Annunziata: 19.21

Cumana e Circumflegrea:

Ultime partenze prima dello sciopero (fascia 05.30-08.30):

  • da Montesanto per Bagnoli: 08.30
  • da Gerolomini per Torregaveta: 08.16
  • da Montesanto per Licola: 08.24
  • da Bagnoli per Montesanto: 08.17
  • da Torregaveta per Gerolomini: 07.53
  • da Licola per Montesanto: 08.20
  • da Soccavo per Monte Sant'Angelo: 08.14
  • da Monte Sant'Angelo per Soccavo: 08.22

Prime partenze dopo lo sciopero (fascia 16.30-19.30):

  • da Montesanto per Bagnoli: 16.30
  • da Gerolomini per Torregaveta: 16.31
  • da Montesanto per Licola: 16.48
  • da Bagnoli per Montesanto: 16.32
  • da Torregaveta per Gerolomini: 16.53
  • da Licola per Montesanto: 16.44
  • da Soccavo per Monte Sant'Angelo: 16.38
  • da Monte Sant'Angelo per Soccavo: 16.46

Ultime partenze (fascia 16.30-19.30):

  • da Montesanto per Bagnoli: 19.30
  • da Gerolomini per Torregaveta: 18.46
  • da Montesanto per Licola: 19.12
  • da Bagnoli per Montesanto: 19.17
  • da Torregaveta per Gerolomini: 19.08
  • da Licola per Montesanto: 19.08
  • da Soccavo per Monte Sant'Angelo: 19.26
  • da Monte Sant'Angelo per Soccavo: 19.10

I treni regionali in Campania garantiti il 28 novembre da Trenitalia

Oltre al trasporto pubblico locale, l'agitazione sindacale riguarderà anche il trasporto regionale, gestito da Trenitalia, che sul sito ha pubblicato i treni garantiti in Campania durante lo sciopero. Come comunica Trenitalia, le fasce di garanzia del servizio sono quelle di maggiore affluenza nei giorni feriali (come lo è, appunto, il venerdì): dalle 06.00 alle 09.00 e dalle 18.00 alle 21.00.

Le motivazioni dello sciopero generale a Napoli il 28 novembre

Come detto precedentemente, lo sciopero di domani, venerdì 28 novembre, indetto da Usb (Unione sindacale di base), riguarda politiche occupazionali, retribuzioni e condizioni lavorative migliori, ma anche la situazione geopolitica attuale. Ecco, di seguito, le motivazioni complete dell'agitazione sindacale:

Contro:

  • La finanziaria di guerra;
  • Il piano RE-Arm EU che distoglie risorse da salari e sevizi essenziali;
  • L’indisponibilità dell’Unione Europea e del Governo Italiano di imporre sanzioni adeguate alla gravità della situazione e a interrompere ogni relazione istituzionale e collaborazione economica, scientifica e politica con lo stato di Israele;
  • Il tentativo di riconversione in senso bellico dell’industria e delle infrastrutture strategiche, contro il carico, scarico e trasporto di armamenti nelle infrastrutture dei trasporti;
  • L’utilizzo della ricerca pubblica e privata in progetti indirizzati a scopi bellici;
  • La scelta autoritaria in materia di leggi repressive e di forme di contrasto al dissenso e del conflitto sociale.

A favore di:

  • Una politica di pace, per il disarmo e a sostegno delle rivendicazioni del popolo palestinese;
  • Salari che abbiano come base di partenza minima 2.000 euro da riparametrare su ogni livello retributivo e istituto contrattuale;
  • La reintroduzione dell’automatismo per il recupero dell’inflazione, l’abolizione del parametro IPCA per il rinnovo dei contratti con l’introduzione dell’indice FOI;
  • La riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario
  • Un lavoro in sicurezza, a tempo indeterminato, contro ogni forma di precarietà;
  • Aumento delle pensioni minime a livelli di dignità, abolizione del sistema contributivo e ritorno a 62 anni per l’età pensionabile;
  • Per una nuova IRI che rilanci il ruolo pubblico nella programmazione industriale ed economica;
  • Un milione di assunzioni nella pubblica amministrazione;
  • Una sanità universale pubblica e gratuita rispondente alle esigenze della popolazione;
  • Una nuova scuola pubblica e statale e libera da ogni logica bellica;
  • Il diritto all’abitare;
  • Un nuovo modello di rappresentanza dal basso per rafforzare la contrattazione;
  • Abolizione della legge 146/90 che limita fortemente il diritto di sciopero;
  • L’eliminazione del sistema degli appalti che aumenta la precarietà e diminuisce le tutele in materia di salute e sicurezza nei posti di lavoro;
  • Per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza nella filiera diretta e indiretta di produzione e trasporto di armi.

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